Maternità: Ghebreyesus (Oms), “assicurare che ogni donna abbia accesso a servizi sanitari di base per il parto”. Russell (Unicef), “nessuna madre dovrebbe temere per la propria vita”

“Anche se la gravidanza dovrebbe essere un momento di immensa speranza e un’esperienza positiva per tutte le donne, risulta ancora un’esperienza pericolosamente scioccante per milioni di donne che nel mondo non hanno accesso a un assistenza sanitaria di qualità e attenta”. Così Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, ha commentato i dati contenuti nell’ultimo rapporto delle Agenzie delle Nazioni Unite “Trends in maternal mortality”.
“Queste nuove statistiche rilevano il bisogno urgente di assicurare che ogni donna e ragazza abbia accesso a servizi sanitari di base prima, durante e dopo il parte e che possano pienamente esercitare i propri diritti riproduttivi”, ha aggiunto Ghebreyesus.
“Per milioni di famiglie, il miracolo del parto è rovinato dalla tragedia delle morti materne”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef, Catherine Russell, secondo cui “nessuna madre dovrebbe temere per la propria vita mentre mette al mondo un bambino, soprattutto quando esistono le conoscenze e gli strumenti per trattare le complicanze più comuni”. “L’equità nell’assistenza sanitaria – ha ammonito – offre a ogni madre, indipendentemente da chi sia o da dove si trovi, un’equa possibilità di avere un parto sicuro e un futuro sano con la propria famiglia”.
In termini numerici, le morti materne continuano a concentrarsi in gran parte nelle zone più povere del mondo e nei Paesi colpiti da conflitti. Nel 2020, circa il 70% di tutte le morti materne si è verificato nell’Africa subsahariana. In nove Paesi colpiti da gravi crisi umanitarie, i tassi di mortalità materna erano più che doppi rispetto alla media mondiale (551 morti materne ogni 100.000 nati vivi, rispetto ai 223 a livello globale).
Gravi emorragie, pressione alta, infezioni legate alla gravidanza, complicanze da aborto non sicuro e patologie pregresse che possono essere aggravate dalla gravidanza (come l’Hiv/Aids e la malaria) sono le principali cause di morte materna. Tutte queste cause sono in gran parte prevenibili e curabili con l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e attenta.
“Il rapporto – conclude la nota diffusa dall’Unicef – rivela che il mondo deve accelerare significativamente i progressi per raggiungere gli obiettivi globali di riduzione delle morti materne, altrimenti si rischia la vita di oltre 1 milione di donne in più entro il 2030”.

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