Quaresima: mons. Sanguineti (Pavia), “preghiera, digiuno e opere di carità siano una potente supplica per la pace nel mondo, in particolare in Ucraina”

“La Quaresima è un tempo sacramentale, che porta in sé una grazia di risveglio e di ripresa per la nostra vita, che facilmente tende a decadere in una stanca rassegnazione. Se ci lasciamo prendere per mano da Cristo, attraverso la mano materna della Chiesa, questi giorni non passeranno invano, non ci lasceranno come ci hanno trovati”. Lo scrive il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, nel messaggio per la Quaresima. “È un tempo in cui dare più spazio a Cristo, nella preghiera, personale e in famiglia: invito i genitori a utilizzare con i loro bambini il sussidio ‘Passo dopo passo. Pellegrini di speranza’; sarà distribuito dai parroci e dai catechisti nelle parrocchie e può essere anche scaricato come pdf dal sito del Servizio diocesano per la pastorale giovanile e degli oratori”, aggiunge il presule ricordando che “la Quaresima può essere gustata e vissuta innanzitutto partecipando con fedeltà alla messa della domenica, e, per chi può, è una grande risorsa la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia”.
Osservando che “sarebbe bello rileggere” i vangeli, “dopo averli ascoltati nella messa domenicale, personalmente, o in famiglia, o in piccoli gruppi”, il vescovo fa presente che “ogni settimana, sul canale YouTube della diocesi, sarà disponibile un video” in cui offre “qualche semplice traccia per entrare nella bellezza di questi testi, che ci svelano il volto di Gesù e il suo mistero di vita e di luce”.
Nel cammino quaresimale, aggiunge, “siamo invitati anche a ritrovare il gusto dell’essenziale attraverso la pratica del digiuno richiesto e di quello liberamente scelto, non solo dal cibo e dalle bevande, ma anche da altri aspetti della nostra vita, che tendono invadere il nostro tempo, creando talvolta forme di dipendenza. Possiamo ‘digiunare’ dalla tv, da internet, dal cellulare sempre a portata di mano: per essere più liberi e più disponibili all’ascolto di Dio e alla carità verso i nostri fratelli”.
Nella pratica della Chiesa,” il digiuno non è fine a se stesso, ma è in funzione della condivisione, dell’elemosina, intesa in senso pieno, come carità concreta nella vita quotidiana e come esercizio vissuto nella comunità cristiana”. In questo senso, “la Caritas diocesana ci propone in particolare tre opere verso cui indirizzare le nostre offerte: l’aiuto alle popolazioni terremotate della Turchia e della Siria, il sostegno al popolo ucraino, martoriato dalla guerra, il soccorso a famiglie in difficoltà nel nostro territorio”. Mons. Sanguineti conclude: “La preghiera, digiuno, le opere di carità e di condivisione siano, in questi giorni, una potente supplica per la pace nel mondo, in particolare in Ucraina, perché i responsabili delle nazioni cessino i combattimenti, scelgano la via del dialogo, ascoltino il grido di dolore dei popoli. Non perdiamo la speranza, confidiamo nel Dio che può toccare i cuori e rendere possibile l’impossibile!”.

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