Ucraina: Grosseto, 3 sacerdoti della diocesi nella città di Ivano-Frankivsk, per partecipare all’ordinazione di un nuovo vescovo

(Foto: diocesi di GrossetoI

Nei giorni scorsi tre sacerdoti della diocesi di Grosseto – don Paolo Gentili, don Ivano Rossi e don Marco Gentile – si sono recati in Ucraina, nella città di Ivano- Frankivsk, per partecipare all’ordinazione di un nuovo vescovo: mons. Mykola (Nicola) Semenyshyn, consacrato ausiliare dell’Arcieparchia di Ivano-Frankivsk. Don Nicola ha appena 40 anni. Compagno di studi di don Vitaliy Perih, che è stato cappellano dei fedeli ucraini cattolici di rito bizantino a Grosseto, il neo vescovo, informa una nota della diocesi di Grosseto, “è venuto più volte in questi anni in Maremma anche per offrire un aiuto nelle parrocchie, in particolare a Montorsaio e nella parrocchia dell’Addolorata, dove l’ultima volta è venuto a Natale”. I tre sacerdoti grossetani sono partiti nella notte fra lunedì e martedì da Roma Ciampino; hanno raggiunto la Romania da dove, con un bus navetta, hanno passato la frontiera. Una volta messo piede in Ucraina, sono stati accompagnati con un’auto a Ivano-Frankivsk. La città è lontana dai fronti più caldi della guerra. Tuttavia è stata bombardata più volte, non ha più l’aeroporto, mentre la centrale elettrica funziona a scartamento ridotto. “Abbiamo avuto l’occasione di incontrare vescovi di diocesi nelle quali, nei mesi scorsi, sono giunti gli aiuti partiti da Grosseto – raccontano i tre sacerdoti -. Ci hanno espresso tutta la loro gratitudine per questa attenzione e cura. Ma soprattutto abbiamo colto gratitudine per una vicinanza di fede e per il coraggio di essere andati in Ucraina a condividere questo momento di festa”. “Noi, sinceramente, non ci siamo sentiti particolarmente coraggiosi, forse un po’ temerari – sorridono i tre sacerdoti –. Il coraggio è della gente ucraina che continua a mostrare una fede straordinaria. Al di là delle questioni geopolitiche, stare lì, seppure solo tre giorni, ci ha permesso di cogliere la percezione di un’amicizia che continua dopo un anno di guerra”. “L’ultima notte – raccontano ancora – siamo stati svegliati dalle sirene che hanno iniziato a suonare. In quei momenti, infatti, stavano per abbattersi sull’Ucraina più di trenta missili, la metà dei quali – compresi quelli diretti a Ivano- Frankivsk – intercettati e abbattuti. Altrimenti non sappiamo come sarebbe andata a finire…”. Anche in questo, però, hanno letto la mano della Provvidenza “che ha impedito che un giorno di festa finisse in ulteriore sangue e dolore”. Intanto il vescovo Nicola ha accettato l’invito ad essere presente per le feste laurenziane del prossimo agosto, sperando che ci siano le condizioni perché possa raggiungere l’Italia.

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