Università e istituzioni pontificie presenti a Roma: p. Navarro (presidente Cruipro), “non ci sono membri di prima e di seconda classe”

“Non ci sono membri di prima o seconda classe”. A puntualizzarlo è stato padre Luis Navarro, della pontificia Università Santa Croce, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università e Istituzioni Pontificie presenti a Roma (Cruipro), presentando – nella Sala Marconi del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede – il Rapporto 2022 delle università e Istituzioni Pontificie presenti a Roma, in vista dell’udienza che Papa Francesco concederà alle loro rispettive comunità accademiche sabato prossimo, 25 febbraio, nell’Aula Paolo VI. “Formarsi insieme per evangelizzare”, lo spirito dei 22 atenei dislocati in vari quartieri della Capitale, che insieme raccolgono un bacino di 16 mila studenti provenienti da tutto il mondo.  Nata nel 1984 come Comitato dei Rettori degli atenei pontifici romani, la Cruipro – ha spiegato il presidente – “è stata caratterizzata fin dall’inizio da una grandissima varietà, che comprende istituti plurisecolari e più recenti, uniti dalla volontà di camminare insieme”. I primi statuti risalgono al 2003, ma nel 2018 “i nuovi statuti hanno stabilito che tutti siamo allo stesso livello, tutti possiamo collaborare insieme, non ci sono membri di prima e di seconda classe”.  “Lo statuto attuale configura la Cruipro come organismo di coordinamento e promozione di un’azione comune”, ha proseguito Navarro, precisando che per quanto riguarda le università ecclesiastiche l’obiettivo, sulla scorta della Veritatis Gaudium, è quello di “rilanciare l’intero sistema, declinando qual è la risposta culturale della Chiesa nell’ambito filosofico e teologico e offrendo il proprio contributo per una cultura del dialogo con il mondo contemporaneo. Ci sono sfide nuove che comportano risposte nuove da parte della Chiesa: tutto il lavoro delle Università pontificie deve essere a servizio dell’evangelizzazione e all’insegna dell’interdisciplinarietà e della transdisciplinarietà. Non possiamo agire isolati, dobbiamo essere aperti alle altre discipline”.

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