Sport: Casini (Lega Serie A) a Radio Vaticana, “il calcio, oltre che spettacolo, è diventato anche industria”

“Gianluca Vialli, oltre che è un giocatore, è stato un uomo di sport straordinario, per me insieme a Baggio rappresenta il calcio italiano. Io ero allo stadio nel settembre ‘93, quando si ruppe il piede, stranamente battendo un rigore, e ricordo la delusione da tifoso nel non vederlo poi convocato per i mondiali degli Stati Uniti del ’94”. Così Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ricorda Gianluca Vialli, nel giorno dei suoi funerali. “Come tutti hanno ricordato in questi giorni, era un giocatore in grado di trascinare, non solo la squadra, ma anche i tifosi. Un modello di impegno e di vita, credo che il suo ricordo rimarrà per sempre in tutti noi”. Il presidente Casini, ospite negli studi della Radio Vaticana, ha parlato del calcio di oggi e delle dinamiche, economiche e sociali, che si sviluppano attorno al pallone. Precisando, innanzitutto, il ruolo della Lega in questo contesto: “Innanzitutto va chiarito cos’è la Lega Serie A. Per moltissimi si fa confusione tra Lega e Federazione. Le Leghe in tutto il mondo sono quella associazione di squadre che organizza il campionato e si preoccupa di gestire tutti i diritti collettivi del Campionato e delle squadre: dai diritti commerciali, pensate al pallone per esempio, ai diritti audiovisivi che rappresentano in tutto il globo la principale entrata delle squadre di calcio e dei loro bilanci. C’è un rapporto molto stretto con la Federazione, come in tutto il mondo, addirittura nasce dalle regole Fifa. Ricordiamoci sempre che lo sport è uno degli esempi più interessanti di ordinamento giuridico alternativo allo stato, nel senso che ha le sue regole che addirittura nascono a livello internazionale. Con la Federazione, quindi, c’è un rapporto di delega da statuto federale, così come negli altri sistemi europei”. Casini si sofferma, poi, sui problemi del calcio moderno: “Il calcio è un percorso che ha virtù, ma anche problemi perché oltre che spettacolo è diventato anche industria. Questa evoluzione comincia in modo molto forte all’inizio degli anni ‘90 con i diritti audiovisivi: è lì che inizia una trasformazione di come viene fruito e percepito il calcio”.

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