David Sassoli: von der Leyen, “non avrebbe mai tollerato la corruzione” nelle istituzioni europee

“Ci sono tre cose di lui che mi hanno sempre colpita e che vorrei condividere con voi oggi”, ha affermato ancora Ursula von der Leyen alla presentazione del libro con i discorsi di David Sassoli. “In primo luogo, il suo profondo senso della storia. David era un uomo dalla lunga memoria. Ed è questo che ha alimentato la sua passione per l’Europa. Sapeva esattamente cosa era accaduto prima della nostra Unione. Lo sapeva da suo padre, che aveva combattuto nella Resistenza. Lo sapeva dalla sua gioventù, quando David era membro attivo di un’associazione chiamata La Rosa Bianca, in memoria dei giovani tedeschi che si opposero con coraggio al nazismo. Non si stancava mai di parlare degli orrori della Seconda guerra mondiale e del coraggio visionario di coloro che hanno costruito la nostra Europa unita”. “David sentiva la responsabilità non soltanto di preservare la memoria del nostro passato, ma anche di impedire a quel passato di tornare”.
Von der Leyen ha poi osservato: “David credeva nella democrazia europea, nel suo potere e nella sua capacità di garantire diritti più ampi a un numero sempre maggiore di cittadini. Credeva nel ruolo vitale del Parlamento europeo, inteso come Casa della democrazia europea. E, durante la pandemia, ha rivoluzionato il modo di lavorare del Parlamento affinché potesse continuare a servire i cittadini europei in tempi di estrema necessità. Ma David sapeva anche che la democrazia è fragile e che deve essere protetta dai nemici interni come da quelli esterni. David non avrebbe mai tollerato la corruzione – né tra i ranghi dei deputati né all’interno di alcun organo direttivo. Se fosse qui, lotterebbe con tutto il suo vigore per l’onestà e contro le ingerenze straniere nella nostra democrazia, proprio come stanno facendo gli attuali vertici del Parlamento europeo”.

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