Papa Francesco: all’Ordine di Malta, “obbligo di vita comunitaria per chi fa la professione solenne”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Sempre più uniti per rendere testimonianza della vostra fede e dell’appartenenza all’Ordine; sempre più coerenti con la croce ottagona che con fierezza indossate”. È l’invito del Papa, del discorso rivolto ai partecipanti al Capitolo Generale del Sovrano Militare Ordine di Malta, ricevuti oggi in udienza. “Sono sicuro che nell’elezione del Gran Maestro troverete una guida sicura, garante dell’unità di tutto l’Ordine, nella fedeltà al Successore di Pietro e alla Chiesa”, ha proseguito Francesco, esprimendo soddisfazione per aver affrontato “il tema della ricostituzione, secondo l’ispirazione originaria, della vita comunitaria e della piena osservanza del voto solenne di povertà”. “Avete anche valutato concretamente le modalità per il sostentamento della vita comunitaria e l’impegno che a tale riguardo assume l’Ordine”, ha sottolineato il Papa, che ha definito “giusta e prudente la scelta di non obbligare alla vita comunitaria chi, emettendo la professione, sapeva di non esservi obbligato, e di affermare al tempo stesso che tutti sono invitati ad abbracciarla”. “Pertanto, coloro che faranno la professione solenne da adesso in poi, consapevoli che essa comporta la vita comunitaria, ne assumeranno l’obbligo con piena libertà”, la disposizione di Francesco, che ha apprezzato inoltre la decisione di riaprire un noviziato, sperando che presto se ne possano aggiungere altri. Quanto alla formazione iniziale e permanente dei membri, secondo il Papa “è necessaria un’adeguata formazione dei professi, come pure dei cavalieri del secondo ceto, al senso concreto della promessa di obbedienza emessa”: “Non va poi trascurata la formazione del terzo ceto, dal quale mi auguro possano nascere solide vocazioni per le diverse dimensioni di servizio nell’Ordine”.

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