Diocesi: Reggio Calabria, domani il ricordo dell’arcivescovo Montalbetti a 80 anni dalla tragica morte

(Foto: arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova)

Domani ricorre l’ottantesimo anniversario dalla prematura scomparsa di mons. Enrico Montalbetti, indimenticato arcivescovo di Reggio Calabria e vescovo di Bova, morto tragicamente il 31 gennaio del 1943, a causa di un bombardamento ad opera degli alleati. La Chiesa di Reggio Calabria-Bova ricorderà il Servo di Dio, pastore veneto che ha guidato la Chiesa reggina e quella di Bova tra il 1938 e il 1943, con una messa in suffragio che sara presieduta domani, alle 18.30 nella basilica cattedrale dall’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, mons. Fortunato Morrone.
Il 31 gennaio, viene ricordato in una nota dell’arcidiocesi, è la data legata al drammatico giorno del bombardamento ad Annà di Melito Porto Salvo in cui persero la vita l’allora vescovo cinquantacinquenne di Reggio Calabria e Bova, insieme ad altre 9 persone. Da allora sono passati esattamente 80 anni.
Il presule era ospite della villa dei marchesi Ramirez – erroneamente scambiata per un centro operativo militare – ad Annà di Melito Porto Salvo, dove si era recato in visita pastorale e celebrato la messa nella vicina parrocchia. Vescovo di Reggio dal 1938, nel 1941 era stato nominato anche vescovo di Bova.
L’ultimo ricordo di Montalbetti è affidato al racconto di Ramiro Ramirez sopravvissuto al bombardamento in cui persero la vita il fratello maggiore e i genitori. Un ricordo, viene sottolineato, amaro e terribile che rimase impresso nella memoria, come raccontato un paio d’anni fa all’“Avvenire di Calabria”.
Il vescovo avrebbe dovuto pernottare presso Villa Ramirez per riprendere, il giorno dopo, la sua visita pastorale a Bova. “Dopo la celebrazione – ricostruisce il marchese – sua eccellenza ricevette in casa nostra alcuni notabili del luogo, dopo aver benedetto noi bambini. Io avevo 12 anni. La benedizione che impartì a noi bambini fu l’ultima che diede nella sua vita”.
Il ricordo di mons. Montalbetti nella comunità reggina è ancora vivo, nonostante sia trascorso quasi un secolo dalla sua prematura scomparsa. Attualmente, presso la diocesi reggina è tutt’ora aperto l’iter della causa di beatificazione e canonizzazione, ripreso nel febbraio del 2013.

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