Brasile: Aparecida, ad Assemblea dei vescovi presentato studio su elezioni. I rischi della “necropolitica” e del fondamentalismo religioso

(Foto: Cnbb)

“Esigenze etiche, giustizia sociale e democrazia” è il titolo dell’Analisi sulla congiuntura sociale, presentata ieri all’episcopato brasiliano, durante la prima sessione dell’Assemblea generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), in corso di svolgimento ad Aparecida.
L’analisi è stata ispirata dal Documento 42 della Cnbb dal titolo “Domande sull’ordine democratico” e presentato dal vescovo di Carolina, dom Francisco de Lima Soares, coordinatore del gruppo di analisi congiunturale dell’episcopato. Il testo è dedicato alle imminenti elezioni generali che si terranno in Brasile, ma nel contesto più ampio globale e regionale, caratterizzato da molte tensioni, oltre che dall’erosione della democrazia e della qualità della vita della popolazione.
Secondo la ricerca, l’elettorato brasiliano vive un ambivalente atteggiamento politico: incanto-disincanto. “Molti scommettono che le elezioni siano un modo per trasformare la realtà e per manifestare la speranza”, si sottolinea. Un sentimento che, però, si dilegua alle prime delusioni.
Negli ultimi tempi, si registra, è molto cresciuta violenza istituzionale, simbolica e fisica. Uno dei fenomeni più insistenti e preoccupanti riguarda l’insieme della “disinformazione, fake news e infodemia”. Il gruppo ha ribadito che due principali concorrenti (cioè l’uscente Jair Bolsonaro e l’ex presidente Inácio Lula, che proprio domenica hanno avuto il primo confronto televisivo) hanno le loro differenze, soprattutto per quanto riguarda il loro impegno per le regole democratiche. Non c’è però dibattito, per la dinamica elettorale che si presenta, sui progetti per il Paese, denuncia lo studio. Tuttavia, sullo sfondo, si scorge una vera e propria “necropolitica”, una matrice che genera l’azione politica “perpetrata dai gruppi più conservatori, che si concretizza nel controllo dei mezzi d’informazione, per ‘uccidere’ attraverso la diffusione della paura di morire”.
Il ruolo della religione nell’attuale momento politico brasiliano non è marginale, fa notare il gruppo di analisi. Anzi, il fondamentalismo religioso ha una relazione con il voto. Sia attraverso il trionfalismo e il desiderio di dominio completo, sia attraverso la simbiosi tra Teologia del dominio e Teologia della prosperità. In tal modo, la religione è diventata un interlocutore alla pari della politica. Tra i candidati, ai vari livelli, almeno 902 hanno nel loro nome un riferimento religioso e 476 sono pastori di confessioni o gruppi evangelici.
Dall’analisi è emerso anche che, mentre si presta attenzione alle elezioni presidenziali, le elezioni di governatori, senatori, deputati, che pure sono fondamentali, suscitano scarso interesse.

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