Infanzia: Fatebenefratelli Cernusco sul Naviglio, al Poliambulatorio Zero-17 la mission è essere vicini ai bambini, ma anche ai loro cari

Essere vicini ai bambini, ma anche ai loro cari: è questo l’obiettivo chiave del Poliambulatorio Zero-17 del Centro S. Ambrogio Fatebenefratelli di Cernusco sul Naviglio (Milano) che ha a cuore lo sviluppo armonico delle future generazioni e l’equilibrio all’interno del nucleo familiare. Uno dei problemi più grandi quando si è stranieri in un altro Paese è senz’altro la lingua. Così è stato per due bambini che chiameremo Ivan e Irina, la cui maestra ha fatto presente ai genitori di Irina e Ivan la difficoltà con l’italiano. Su consiglio dell’insegnante, i genitori hanno chiesto un parere al pediatra dei bambini che li ha indirizzati al Centro Zero-17 specializzato, tra le altre attività, nel trattamento dei disturbi del linguaggio dei più piccoli. Al Centro è stato individuato il problema: era necessario intervenire con un trattamento di logopedia, per il quale hanno usufruito di una tariffa agevolata. Aiutare Irina e Ivan è significato anche aiutare i loro genitori: fare sentire la famiglia accolta, aiutata e sostenuta è stato imprescindibile. Oggi Irina e Ivan stanno ottenendo importanti miglioramenti nella comunicazione a scuola: la collaborazione delle maestre è stata fondamentale sia per definire le necessità dei bambini sia per valutarne il miglioramento.
C’è poi la storia di Ilaria e Giovanni e di loro figlio Marco. Una mattina come tante è arrivata presso lo sportello del Centro di Zero-17 una signora giovane, bella e curata, ma con un’espressione ansiosa sul volto. Il pediatra le avevo indicato il Poliambulatorio in seguito ad alcuni suoi racconti relativi al figlio. Marco non andava bene a scuola: ogni giorno c’era qualche votaccio in arrivo, qualcosa non andava. Ilaria e suo marito Giovanni si presentarono con Marco pochi giorni dopo per effettuare un colloquio.
Finita l’intervista l’esito lasciò un po’ sbigottiti i genitori di Marco che già credevano di avere ogni risposta in mano. Quella ad avere qualche difficoltà non era la sua capacità di apprendimento, bensì la sua emotività. Marco e la sua famiglia hanno iniziato un percorso volto all’ascolto e alla comprensione delle sue necessità reali. Quello che spesso accade in questi casi è che a beneficiare della terapia non sia solo il bambino, ma anche tutti coloro che ne prendono parte e vivono in quell’ecosistema. Oggi Marco ha trovato una nuova forza e i suoi voti a scuola stanno migliorando: Ilaria e Giovanni hanno imparato a guardare a loro figlio con occhi diversi, che hanno permesso di guardare in modo nuovo anche verso sé stessi.

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