Diocesi: mons. Sorrentino (Assisi), “dare risposte ai giovani”. Mons. Paolucci Bedini (Gubbio), “dare ai ragazzi prospettive di futuro”

“Siamo contenti che questo progetto che abbiamo voluto insieme stia andando avanti; è un modo concreto attraverso il quale anche come Chiesa ci rendiamo presenti sul territorio, dando risposte di cui specialmente i giovani hanno oggi enorme bisogno. E da Assisi questo mi sembra ancora più bello in un momento in cui si sta realizzando il grande evento voluto dal Papa ‘The Economy of Francesco’ che chiama tanti giovani di tutto il mondo a riflettere sul rinnovamento dell’economia, rinnovamento che va fatto non soltanto sul piano del pensiero economico ma anche sul piano delle iniziative economiche di base che mostrano quanto sia possibile realizzare anche delle realtà che danno risposte concrete ai bisogni del nostro tempo”. Lo afferma il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, in merito a “OrientaMenti: orientarsi a partire da sé”, progetto sperimentale di accompagnamento personalizzato al lavoro promosso da Fondazione Perugia in collaborazione con le diocesi di Gubbio e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e con l’Arpal-Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro.
“Questo interessante progetto condiviso fra la Fondazione Perugia e le diocesi di Gubbio ed Assisi insieme agli enti locali della regione – commenta il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini – sembra veramente essere entrato nel vivo, con il passaggio alla sperimentazione dei tirocini lavorativi per i giovani che sono stati selezionati e formati. Questo ci dice quanto questo progetto sia stato pensato e si stia realizzando in maniera concreta, e speriamo anche efficace, dando la possibilità reale ad alcuni giovani non solo di sperimentarsi nel mondo del lavoro ma anche di percepire prospettive di futuro. E ci aiuta anche a comprendere come di fronte ad un problema grande come quello della carenza del lavoro giovanile nella nostra regione, non solo le sinergie siano importanti ma è importante realizzare progetti, magari anche piccoli, che però vadano fino in fondo. E ci auguriamo che questa sperimentazione porti il frutto di una riapertura anche delle aziende nei confronti dell’assunzione di figure giovani e preparate”.

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