Detenuti: Gnpl e Anci, firmato accordo per sostenere le esperienze dei garanti comunali

Sviluppare una collaborazione che sostenga ed uniformi la figura dei Garanti comunali delle persone detenute e private della libertà personale, per consolidare la loro istituzione, fornire un luogo di confronto e approfondimento nazionale e condivisa in collaborazione con il Garante nazionale. Questo l’obiettivo del protocollo di intesa firmato da Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anc)i e da Mauro Palma, Garante nazionale delle persone detenute e private della libertà personale (Gnpl).
L’accordo – spiega una nota di Anci – vuole offrire supporto ai Comuni per fornire una cornice omogenea alla figura del garante comunale che si sta gradualmente diffondendo sui territori. Ad aprile 2022 erano complessivamente 53 i garanti comunali esistenti: 48 Comuni, 7 Province e Città Metropolitane, oltre alle 16 esperienze avviate dalle Regioni e Province autonome che hanno promosso questa autorità di monitoraggio della legalità nei luoghi di privazione della libertà, cui la persona detenuta può rivolgersi per ottenere l’effettiva tutela dei propri diritti.
In virtù dell’accordo Anci si impegna a promuovere appositi appuntamenti nazionali dedicati alla partecipazione diretta dei soggetti autorizzati ad esercitare le funzioni di garante territoriale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale. Mentre il Garante avvierà un confronto con Anci per una procedura condivisa di riconoscimento dei garanti locali al fine di potere conferire loro apposita delega delle funzioni come previsto dalla normativa vigente. Nello specifico sarà anche attivato un gruppo di lavoro per la redazione di linee-guida ai Comuni.
“Vogliamo fare in modo che ci sia una diffusione omogenea sul territorio di questa attività di controllo ed una corretta informazione su quelli che sono i poteri e le responsabilità di questo organismo”, ha evidenziato Bianco, aggiungendo che “puntiamo ad aiutare i Comuni a fare in modo che questa attività possa favorire un migliore reinserimento nella società civile dei detenuti”.
Da parte sua, Palma si è detto certo che l’Anci “è la struttura che può aiutare a dare omogeneità e collaborando con il Garante possiamo fare in modo che quelle che sono state generose iniziative fatte volontariamente da alcuni Comuni siano oggi delle strutture in grado di funzionare effettivamente”.

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