Land grabbing: Borsotto (Focsiv), “le lotte per i diritti umani e della natura forgiano la speranza di un mondo migliore, senza accaparramenti”

“Sono le lotte per i diritti umani e della natura, per una vera democrazia dal basso, che forgiano la speranza di un mondo migliore, senza accaparramenti e con una maggiore capacità di gestire in modo nonviolento i conflitti. Questo processo di cambiamento è indispensabile e dipende in gran parte dalla cooperazione e dalle spinte delle lotte dei contadini e dei popoli indigeni, soprattutto delle comunità più vulnerabili, che sono accompagnati dalle associazioni della società civile di Focsiv, Cidse e non solo. Reiteriamo, quindi, la richiesta dell’aumento dell’aiuto pubblico allo sviluppo, affinché raggiunga lo 0,70% del reddito nazionale lordo, e la sua destinazione a favore prioritariamente di programmi per l’agroecologia, e per il sostegno ai difensori dei diritti umani”. Lo scrive Ivana Borsotto, presidente della Focsiv, nella prefazione al V Rapporto “I padroni della Terra. Rapporto sull’accaparramento della terra 2022: conseguenze sui diritti umani, ambiente e migrazioni”, ideato e redatto da Focsiv e presentato oggi a Roma.
Il Rapporto indica come sia importante ridare forza e cogenza al Comitato mondiale per la sicurezza alimentare, che ha già concordato linee guida volontarie per i regimi fondiari, la cui applicazione è però insufficiente. Servono regole obbligatorie, ma ci sono anche delle buone notizie che provengono dalla crescente introduzione di regolamenti e proposte di dovuta diligenza che provengono dall’Unione europea. Proposte che devono migliorare così come l’attuazione dei regolamenti già esistenti.
Il Rapporto indica 10 raccomandazioni che vanno nella direzione di una ristrutturazione del sistema alimentare internazionale, che possa sostenere il diritto alla terra delle comunità contadine e dei popoli nativi. Raccomandazioni che sono rese ancora più urgenti a seguito delle conseguenze della guerra in Ucraina che stanno accrescendo l’insicurezza alimentare dei paesi più vulnerabili e la competizione geopolitica sulle risorse naturali.
“È urgente – avverte il Rapporto – una riforma del sistema multilaterale per gestire le tensioni tra i grandi poteri geopolitici, dare voce ai popoli impoveriti e proteggere i diritti alla terra delle comunità locali”.

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