Giubileo 2025: svelato il Logo, scelto tra 294 proposte provenienti da 48 Paesi

Foto Siciliani-Gennari/SIR

Svelato il logo del Giubileo voluto dal Papa per il 2025. Ad illustrarne il significato, durante la prima conferenza stampa delle iniziative giubilari, svoltasi nella Sala Regia, è stato mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione. Nel logo, scelto tra 294 proposte provenienti da 213 città e 48 Paesi diversi, con il colore verde campeggia il motto del Giubileo  2025, “Peregrinantes in Spem” (Pellegrini nella speranza). “Rappresenta quattro figure stilizzate – ha spiegato Fisichella – per indicare l’umanità proveniente dai quattro angoli della terra. Sono una abbracciata all’altra, per indicare la solidarietà e fratellanza che deve accomunare i popoli. L’apri-fila è aggrappato alla croce: è il segno non solo della fede che abbraccia, ma della speranza che non può mai essere abbandonata perché ne abbiamo bisogno sempre e soprattutto nei momenti di maggiore necessità”. “Le onde sottostanti sono mosse per indicare che il pellegrinaggio della vita non sempre si muove in acque tranquille”, ha commentato il pro-prefetto: “Spesso le vicende personali e gli eventi del mondo impongono con maggiore intensità il richiamo alla speranza. È per questo che la parte inferiore della Croce  si prolunga trasformandosi in un’ancora, che si impone sul moto ondoso”. “Come si sa l’ancora è stata spesso utilizzata come metafora della speranza”, ha ricordato Fisichella: “L’ancora di speranza è il nome che in gergo marinaresco viene dato all’ancora di riserva, usata dalle imbarcazioni per compiere manovre di emergenza per stabilizzare la nave durante le tempeste”. L’immagine del logo, inoltre, “mostra quanto il cammino del pellegrino non sia un fatto individuale, ma comunitario con l’impronta di un dinamismo crescente che tende sempre più verso la Croce. La Croce non è affatto statica, ma anch’essa dinamica, si curva verso l’umanità come per andarle incontro e non lasciarla sola, ma offrendo la certezza della presenza e la sicurezza della speranza”.

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