Festa della Repubblica: card. Zuppi, “Pnrr occasione decisiva. C’è bisogno di istituzioni che funzionino bene, anzi meglio. Sapere fare unità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il nostro è il tempo in cui realizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Pnrr, e mi sembra possa essere un’occasione davvero decisiva dopo tanta sofferenza. Durante la pandemia abbiamo capito quanto le fragilità, le contraddizioni, le ingiustizie siano anche conseguenze dei rimandi, dei ritardi, delle furbizie, delle cose che bisognava fare e che non sono state fatte, degli interessi privati che hanno condizionato le scelte politiche”. Lo scrive l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, nella lettera inviata a quanti lavorano nelle istituzioni, richiamando l’importanza di un servizio che si esprime in vari ambiti e settori della vita umana e che va a beneficio dell’intera comunità, in occasione della Festa della Repubblica. “Le cause di tante sofferenze sono a volte così lontane che non le sappiamo più riconoscere – osserva il porporato -. Quello che vorrei dirle è che abbiamo un grande motivo per dare oggi tutti il massimo, ed è per questo che ho pensato di scriverle! Vorrei che anche nessuno di noi perdesse questa opportunità. Sappiamo che c’è bisogno di istituzioni che funzionino bene, anzi meglio, ed è per questo che dobbiamo cercare la qualità”.
L’arcivescovo di Bologna, inoltre, richiama l’alto valore della Costituzione italiana, alla quale peraltro aveva già indirizzato una sua lettera nel 2021 in occasione del 75° anniversario della Repubblica, e sottolinea: “Gli uomini e le donne che hanno scritto la Costituzione avevano davvero sofferto molto, toccato con mano quanto l’umanità può restare sfigurata dalla violenza, ma avevano visto anche come uomini e donne sanno resistere e persino agire da eroi quando è necessario per aiutare qualcuno che soffre. Hanno perciò voluto lasciarci, nella Costituzione, un progetto per costruire e mantenere una società più umana e umanizzante, per riuscire a evitare le sofferenze da loro vissute. E tutto comincia dal sapere fare unità. Mi sento chiamato a questo come cristiano, credo si possa realizzare prima di tutto con l’aiuto di Cristo, e ritengo che tutti, senza distinzioni, possiamo impegnarci a fare unità seguendo il progetto indicato dalla Costituzione”.

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