Ucraina: Commissione Ue, indicazioni per riconoscimento delle qualifiche accademiche e professionali delle persone in fuga dall’invasione russa

La Commissione ha pubblicato una raccomandazione relativa al riconoscimento delle qualifiche accademiche e professionali delle persone in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina. “Il documento – si specifica – fornirà orientamenti e suggerimenti pratici alle autorità degli Stati membri per assicurare un processo di riconoscimento rapido, equo e flessibile”. A seguito dell’aggressione militare russa non provocata e della susseguente invasione, sono giunti nell’Ue più di 4 milioni di persone in fuga dalla guerra e in cerca di protezione, spiegano a Bruxelles. “Una volta soddisfatte le loro esigenze immediate, quali l’alloggio e l’assistenza sanitaria, è essenziale per il benessere dei rifugiati e per la loro integrazione nei Paesi ospitanti che sia loro riconosciuto, insieme ad altri diritti, l’accesso ai lavori per i quali sono qualificati”.
Thierry Breton, commissario per il mercato interno, ha dichiarato: “Il diritto di accedere al mercato del lavoro è un aspetto fondamentale della protezione temporanea. Con questa raccomandazione stiamo compiendo un passo fondamentale per rendere effettivo tale diritto. Aiuterà le persone in fuga dalla guerra a trovare la strada verso ruoli gratificanti, agevolando al contempo la loro integrazione. Un approccio più semplice e più armonizzato al riconoscimento delle qualifiche permette di sfruttare il potenziale di solidarietà del mercato unico e di aprire opportunità in tutta l’Ue alle persone in stato di bisogno”.
L’esperienza “insegna che i rifugiati sono spesso occupati in mansioni inferiori alle loro qualifiche e che rischiano di trovarsi in condizioni di lavoro scadenti. Ciò vale in particolare per le donne, che rappresentano una grande parte dei rifugiati. Un meccanismo di riconoscimento delle qualifiche contraddistinto da semplicità e rapidità costituisce un grande aiuto per evitare tali situazioni”. La raccomandazione riguarda l’accesso delle persone in fuga dalla guerra alle professioni regolamentate, tra cui quelle di infermiere e medico generico, ma anche, a seconda dello Stato membro, nel settore dell’insegnamento e tipiche del personale scolastico. “La necessità di tali figure aumenta con l’arrivo delle persone in fuga dalla guerra: i rifugiati hanno bisogno di accedere all’assistenza sanitaria, all’assistenza all’infanzia e all’istruzione, spesso nella loro lingua. Agevolare il riconoscimento delle qualifiche accademiche e professionali costituisce quindi un aiuto affinché i professionisti che arrivano possano iniziare a lavorare e ad assistere i loro compatrioti in tempi brevi”.

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