Ucraina: card. Parolin, viaggio del Papa a Kiev “non è proibitivo, si tratta di valutare le conseguenze”. “Si deve fare di tutto per evitare escalation”

“Non è proibitivo un viaggio, si può fare. Si tratta di vedere quali conseguenze questo viaggio, valutare se davvero può contribuire alla fine della guerra”. Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ai giornalisti incontrati fuori da Palazzo Pio, sede della Radio Vaticana, dove ha partecipato alla presentazione di un progetto multimediale sull’autismo. “Si deve fare di tutto per evitare una escalation” di violenze in Ucraina, ha detto il cardinale, secondo quanto riferisce Vatican News. Ad una domanda sulle recenti affermazioni di una “Nato globale” da parte del segretario generale, Jens Stoltenberg, il porporato ha risposto ribadendo “il principio della legittima difesa”, ma nello stesso tempo rinnovando l’appello perché si faccia di tutto per evitare una escalation: “La risposta armata in maniera sempre proporzionale all’aggressione, come ci insegna il Catechismo della Chiesa cattolica, può portare ad un allargamento del conflitto che può avere conseguenze disastrose e micidiali”. L’auspicio è che “si torni a ragionare tutti e a trovare una strada negoziale per concludere questa avventura senza ritorno”, ha detto Parolin. Quanto alle immagini atroci provenienti da Bucha, per il Papa luogo di “un massacro”, ha commentato: “Che ci si accanisca in quel modo contro la popolazione civile è inspiegabile. Credo davvero, come è stato rilevato da più parti, che questi episodi segnino un punto di svolta di questa guerra. E spero che lo segnino in senso positivo, cioè che facciano riflettere tutti sulla necessità di porre al più presto fine ai combattimenti e non che induriscano le posizioni come qualcuno teme”. Interpellato infine sull’opportunità di un viaggio del Papa a Kiev, il segretario di Stato vaticano ha risposto: “Ci devono essere le condizioni. Che sembrano esserci, perché da parte ucraina ci è sempre stato data ampia assicurazione che non ci sarebbero pericoli e si fa riferimento ai viaggi compiuti da altri leader e che si stanno ancora facendo. Mi pare che è andata la presidente del Parlamento Europeo, ci andrà la presidente della Commissione”. “Credo che alla fine non è proibitivo un viaggio a Kiev, si può fare”, ha detto Parolin, precisando però che si valutano le “conseguenze”: tra queste, i rapporti  con la Chiesa ortodossa russa, che il cardinale reputa ina questione “delicata”. “Certamente – ha precisato – il Papa non andrebbe per prendere posizione né in favore dell’uno, né dell’altro, come sempre ha fatto in questa situazione che si è creata. Però bisognerà tenere conto anche di questo aspetto nella considerazione globale della possibilità di fare o meno il viaggio”.

 

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