Vaccini Covid-19: Oxfam, “Ue respinge richiesta Unione africana su sospensione brevetti e butterà 55 milioni di dosi”

“Il rifiuto dei leader europei di trovare un accordo con l’Unione africana sulla richiesta di sospensione dei brevetti dei vaccini Covid e il trasferimento della tecnologia necessaria a consentirne l’immediata produzione anche in Africa è un insulto per milioni di persone che nei Paesi più poveri stanno perdendo i propri cari”. Così Sara Albiani, policy advisor su salute globale di Oxfam Italia, sulle conclusioni del summit tra Ue e Ua che si è chiuso oggi a Bruxelles.
“Una posizione miope che non è cambiata nemmeno di fronte all’emergere di nuove varianti del virus, come nel caso di Omicron – continua Albiani –. Nonostante la proposta presentata da India e Sudafrica all’Organizzazione mondiale del commercio sulla sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale sia sostenuta da oltre 100 Paesi da più di un anno, i leader Ue continuano a difendere unilateralmente gli interessi delle proprie società farmaceutiche, senza tenere minimamente conto del fallimento del sistema di donazione dei vaccini ai Paesi poveri. Quasi il 90% dei cittadini africani devono ancora ricevere le prime due dosi, mentre 204 milioni di persone nei Paesi dell’Unione europea hanno ricevuto la dose booster. Con i Paesi europei – conclude la policy advisor di Oxfam Italia – che si apprestano a buttare 25 milioni di dosi in più di quante donate all’Africa quest’anno (30 milioni, ndr)”.
Da qui l’appello rivolto ancora una volta da Oxfam ai leader Ue e in particolare all’Italia, a rivedere la propria posizione prima che altre vite vadano perse: attivare i meccanismi già previsti dal Trattato istitutivo dell’Organizzazione mondiale del commercio, che prevedono la sospensione dei diritti a tutela della proprietà intellettuale; utilizzare tutti gli strumenti politici e giuridici possibili per assicurare il trasferimento del know-how per avviare la produzione di vaccini Covid alle aziende che nei Paesi in via di sviluppo sono già pronte.

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