Bolivia: vescovi, “urgente riforma per avere un sistema giudiziario adeguato e imparziale”

In una dichiarazione diffusa ieri, il Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale boliviana (Ceb) chiede “di iniziare, una volta per tutte, il processo di riforma con la partecipazione e il consenso di tutte le istituzioni e le forze vive del Paese”. In particolare, per i vescovi, “è urgente avere un sistema giudiziario adeguato e imparziale, che restituisca fiducia e speranza a tante persone vittime del ritardo e della manipolazione della giustizia”. Il comunicato denuncia che “il sistema giudiziario del nostro Paese sta attraversando un grave deterioramento. Questo fatto ha causato la perdita di ogni credibilità nella popolazione e ha sollevato crescenti richieste di una riforma profonda e radicata, che garantisca un’Amministrazione della giustizia equa, trasparente e libera da ogni pressione politica e sociale”. Tra i casi più rappresentativi e recenti, ricorda la nota, “c’è lo scandalo causato dalla scarcerazione, per interessi economici degli operatori della giustizia, di alcuni autori femminicidi condannati alla pena massima di trent’anni, senza diritto alla grazia”. Un altro caso è il processo contro le autorità del Governo costituzionale transitorio del 2019, a partire dalla ex presidente Jeanine Áñez, militari, di polizia e civili, “condotto tra gravi carenze legali e violazione dei più elementari diritti umani, sollevando un serio dubbio di voler, in questo modo, nascondere la verità di ciò che successo nell’anno 2019, riconosciuto da osservatori e istituzioni internazionali”.

Il caso della Áñez, in particolare (l’ex presidente è in carcere da 11 mesi, avrebbe tentato il suicidio e da qualche giorno ha iniziato uno sciopero della fame) è sotto osservazione a livello internazionale. Mercoledì l’ex presidente ha ricevuto la visita, in carcere, dell’inviato speciale delle Nazioni Unite per l’indipendenza della giustizia, Diego Garcia Sayan. “Ciò che il popolo boliviano vuole – scrivono i vescovi – è che l’amministrazione della Giustizia avvenga nel rigoroso rispetto delle leggi, con trasparenza, autonomia e nel totale rispetto della verità”. Conclude la nota: “Come vescovi, nell’adempimento della nostra missione di pastori della Chiesa cattolica in Bolivia, siamo preoccupati che le promesse di riforma della giustizia vengano dimenticate. Per questo chiediamo che il processo di riforma sia avviato una volta per tutte con la partecipazione e il consenso di tutte le Istituzioni e le forze attive del Paese”.

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