Nuovi poveri: Caritas Toscana, lavoratori precari, “al nero” e autonomi. Oltre 28.467 persone hanno chiesto aiuto tra settembre 2020 e aprile 2021

Sono soprattutto lavoratori precari, grigi o al nero, coloro che dal marzo 2020 ad oggi hanno bussato alle porte dei servizi delle Caritas della Toscana. Insieme, però, al mondo del lavoro autonomo e, in generale, a tutta quella fascia di occupati poco o per nulla coperti dagli ammortizzatori sociali, siano essi ordinari o emergenziali, impiegato nei settori che più hanno sofferto dei blocchi e delle restrizioni necessarie per contenere la pandemia. Ci sono soprattutto le loro famiglie fra le 28.467 persone che, tra settembre 2020 e aprile 2021, hanno chiesto l’aiuto dei servizi delle diocesi della regione, il 47,4% in più rispetto ai 19.310 dei nove mesi precedenti. È la “valanga della povertà” come l’ha definita la stessa Caritas in “Fatti di prossimità, fatti di Vangelo”, il Rapporto 2022 sulle povertà presentato oggi a Firenze nella “Casa della Carità” di via Corelli e in diretta streaming sul sito di ToscanaOggi. Povertà che in questi due anni, ha travolto migliaia di famiglie: 7.139 quelle che, nei nove mesi del monitoraggio fatto dalle Caritas, per la prima volta nella loro vita, hanno dovuto rivolgersi a un centro d’ascolto. Sono i cosiddetti “nuovi poveri”: un quarto di tutti i nuclei incontrati. Che, peraltro, vanno ad aggiungersi ai 7.351 nuclei che a quelle stesse porte avevano bussato per la prima volta nel fra gennaio e agosto del 2020, pari addirittura al 39% di tutti coloro che nello stesso periodo avevano chiesto l’aiuto della Caritas. “Più che a un’attenuazione dei processi d’impoverimento, siamo di fronte ad un ‘effetto cumulo’ – ha spiegato Francesco Paletti, curatore del rapporto di ricerca –: le ‘nuove povertà’ del periodo precedente, infatti, sono diventate ‘povertà conosciute’ in quello successivo E a questi si sono sommati i nuovi ospiti”.
La componente femminile supera in modo significativo quella maschile (54,4 contro 45,6%), mentre per quanto riguarda la cittadinanza continuano a prevalere i migranti, pari al 58,7%, anche se si tratta dell’incidenza più bassa mai registrata da Caritas Toscana.

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