Ucraina: Dell’Olio (Mosaico di pace), “speriamo che la crisi non degeneri in conflitto armato, deludente il silenzio e l’immobilismo dell’Onu”

“Nella babele delle dichiarazioni, delle telefonate, degli incontri e delle sedute tra i cupi protagonisti di questa crisi ucraina, qualcuno di voi ha avuto notizia di un incontro tra il segretario generale e Putin o Biden? Qualcuno sa cos’ha deciso a proposito il Consiglio di sicurezza? C’è un inviato speciale che ha cercato una mediazione? E se c’è, a quali conclusioni è arrivato?”. Sono gli interrogativi posti da Tonio Dell’Olio in un contributo pubblicato oggi sul sito web di “Mosaico di pace”. “Detto con franchezza – prosegue –, se la crisi in Ucraina è dolorosa e speriamo non degeneri in conflitto armato, è deludente il silenzio e l’immobilismo cui è costretto l’organismo sovranazionale che 77 anni or sono nasceva ‘per salvare le future generazioni dal flagello della guerra’ (Carta dell’Onu)”. “Eppure – osserva Dall’Olio – truppe indipendenti equipaggiate ed appositamente esercitate al ruolo di polizia internazionale con compiti di peacekeeping, avrebbero potuto schierarsi a difesa della popolazione ucraina. Peccato che avrebbero dovuto deciderlo i membri di quel Consiglio di sicurezza che sono attualmente schierati gli uni contro gli altri sul terreno degli appetiti geopolitici ed energetici”. “L’Onu pertanto è prigioniera di pericolose potenze economiche armate che non vogliono né la democrazia, né la pace”, denuncia Dall’Olio, convinto che “se fosse il contrario, non perderebbero tempo e riformerebbero in senso democratico quell’organismo sovranazionale che potrebbe garantire la pace tra le nazioni e proteggere le popolazioni inermi che – da che mondo e mondo – le guerre le subiscono, non le scelgono”.

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