Diocesi: mons. Russotto (Caltanissetta), “non è stato emanato decreto alcuno per la ripresa delle processioni e dei riti della Settimana Santa”

“Né dalla Conferenza episcopale italiana, che sempre agisce d’intesa con il Governo nazionale, né dalla Conferenza episcopale siciliana, né tantomeno dal vescovo al quale appartiene la competenza in diocesi, è stato emanato decreto alcuno in merito alla ripresa delle processioni in generale e dei riti della Settimana Santa in particolare”. Lo precisa il vescovo di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, in una lettera al sindaco di Mossoli, Giuseppe Catania, che nella sua “Comunicazione Istituzionale” ha annunciato, secondo una notizia che sarebbe giunta al primo cittadino dal Senato della Repubblica, “‘il via libera’ per tomare a svolgere, come tradizione, le feste popolari, religiose e le manifestazioni culturali di notevole interesse”, in particolare quelli della Settimana Santa. “La sua ‘Comunicazione Istituzionale-Riti Settimana Santa’ – osserva il vescovo – è una prevaricazione istituzionale! Non compete certamente al sindaco né ad assessore alcuno convocare le Confraternite e quanti si occupano dell’organizzazione della Settimana Santa, i cui riti appartengono alla sfera ecclesiale-religiosa”. Rivolgendosi ancora al sindaco, mons. Rossutto domanda: “Forse che il vescovo non sarebbe stato il primo a dare il ‘via libera’ per la ripresa dei ‘riti’ della Settimana Santa qualora le disposizioni generali lo permettessero? Forse che non sta a cuore al vescovo e ai sacerdoti una ripresa prudente della ‘nomalità’, anche in termini di pietà popolare che nel nostro territorio, e non soltanto a Mussomeli, è assai partecipata e sentita?”. “È mio dovere smentirla pubblicamente, proprio per il bene della comunità”, sottolinea il vescovo, ribadendo che “non può un’Istituzione assumere il ruolo di un’altra generando confusione! Deve invece porsi in vicendevole rispettoso dialogo per ,il bene comune e non per interessi privati”. “Il vescovo per primo – conclude – ha il dovere di rispettare le Istituzioni civili, ma anche di richiamare al dovere morale e all’impegno coraggioso, sapiente e prudente al servizio delle persone”.

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