Halloween: mons. Seccia (Lecce), “non mescolare fede e pratiche superstiziose”

“Ci apprestiamo ad entrare nel mese di novembre, in cui tradizionalmente commemoriamo i nostri defunti. I fedeli e, in verità, anche coloro che abitualmente non frequentano le nostre comunità, sono soliti far visita al cimitero e ricordare i propri cari, portando dei fiori e recitando qualche preghiera. A noi sacerdoti spetta il compito di educare il nostro popolo a vivere con spirito di fede questa pia tradizione, incentivando la predicazione sulla vita eterna e ricordando quelle verità di fede che vengono spesso trascurate”. Lo scrive l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, ai sacerdoti della diocesi in una lettera inviata per le ricorrenze d’inizio mese. “Il nostro compito, però, non si deve limitare a un generico annuncio sui temi escatologici, ma, come già fate, deve incidere nella vita dei credenti, i quali sono chiamati a sentirsi avvolti dalla misericordia del Padre e a vivere in questo mondo come ‘cittadini del cielo’, circondati da ‘un gran numero di testimoni’, e ‘cercando le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla destra del Padre’”. Poi una raccomandazione a tutto il clero: “Vi ringrazio per il cammino di santificazione a cui spesso invitate i fedeli, affinché non vi sia alcuna mescolanza tra fede e pratiche superficiali o, persino, superstiziose. So anche molto bene quanto desideriate purificare le menti e i cuori da alcune nuove mode, come la festa di Halloween, che, sradicata dal suo senso cristiano, rischia di far cadere soprattutto i nostri giovani in errore”.

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