Diocesi lombarde e Regione Lombardia: firmato il protocollo d’intesa per il futuro dei beni culturali

Stefano Bruno Galli, assessore Autonomia e cultura Regione Lombardia e mons. Corrado Sanguineti, vescovo delegato ai Beni culturali per la Conferenza episcopale lombarda e vescovo di Pavia, hanno sottoscritto oggi a Palazzo Lombardia l’intesa tra Regione Lombardia e Regione ecclesiastica Lombardia finalizzata alla salvaguardia e alla valorizzazione dei beni culturali. La Regione ecclesiastica Lombardia raggruppa le dieci diocesi lombarde di Bergamo, Brescia, Como, Crema, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Pavia e Vigevano. “L’intesa consente di costruire politiche di ampio respiro, con nuovi metodi gestionali e finanziari – spiega un comunicato – e di collocare il patrimonio culturale di carattere religioso nell’articolato contesto delle politiche europee di valorizzazione dei beni culturali”. Per beni culturali di carattere religioso oggetto dell’intesa s’intendono: il patrimonio immobile (dagli edifici di culto ai luoghi di aggregazione), il patrimonio mobile (dagli arredi liturgici, quadri, statue, al patrimonio archivistico e librario), il patrimonio immateriale (tradizioni e saperi) e i paesaggi culturali di matrice religiosa.
“Desidero sottolineare il valore altamente positivo di questa attenzione di Regione Lombardia nei confronti della Regione ecclesiastica Lombardia, attenzione volta alla promozione di attività e all’attenzione ad alcune realtà di alto interesse culturale – ha commentato mons. Sanguineti –. La firma dell’accordo manifesta sicuramente la volontà di collaborazione ed è sinonimo delle buone relazioni che sussistono tra queste due istituzioni”.
Secondo mons. Franco Agnesi, vescovo delegato dell’Osservatorio giuridico legislativo regionale della Regione ecclesiastica Lombardia e vicario generale dell’arcidiocesi di Milano, “l’intesa esprime con grande efficacia, e su un tema cruciale, lo spirito di collaborazione costruttiva tra istituzioni civili ed ecclesiali. Naturalmente il testo firmato oggi andrà reso concreto e dettagliato nel tempo, ma già ora rappresenta uno strumento fondamentale in vista non solo della conservazione e della tutela dei beni culturali, ma anche per la formazione, in particolare delle nuove generazioni. Mi pare infine che l’intesa dica molto bene il desiderio della Chiesa della Lombardia di mettere il patrimonio culturale ecclesiastico a servizio del bene comune, confidando che le istituzioni civili e culturali abbiano l’attenzione di custodirne la peculiarità”.

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