Coronavirus Covis-19: Manaus, tornano a crescere contagi e ricoveri, ma non i decessi. Don Bovolenta (missionario) al Sir, “merito dei vaccini”

Un anno fa, proprio in questi giorni, la città di Manaus, capitale dell’Amazzonia brasiliana, conosceva i giorni più drammatici della seconda ondata: bombole di ossigeno mancanti e fatte arrivare dopo giorni con un ponte aereo, ospedali incapaci di accogliere i malati, oltre duecento inumazioni al giorno. Un anno dopo i sentimenti sono, nuovamente, di preoccupazione, di fronte al nuovo aumento di casi per la variante Omicron (che in Sudamerica è giunta qualche settimana dopo rispetto all’Europa) e di presenze nei reparti di terapia intensiva, ma anche di serenità, poiché gli effetti della campagna vaccinale, iniziata lentamente ma poi decollata (attualmente il 75% della popolazione ha ricevuto la prima dose, il 65% la seconda e quasi il 20% la terza dose di rinforzo), sono ben visibili.
Secondo i dati ufficiali, dal 1° al 9 gennaio i contagi nello Stato di Amazonas sono stati 31.100, appena il 5 per cento in meno rispetto a un anno fa (circa 33mila). Tuttavia, negli stessi giorni ci sono stati 667 nuovi ricoveri, contro i 5.125 del 2021, e 31 morti, contro i 2.050 di un anno fa. Una differenza molto rilevante, anche senza considerare che i dati di 12 mesi fa erano quasi certamente sottostimati.
Tuttavia, l’attenzione è comunque alta, con circa un centinaio di pazienti in terapia intensiva. L’epimediologo Jesem Orellana, della fondazione Fiocruz, fa notare che le ospedalizzazioni sono in ogni caso in forte aumento, addirittura di venti volte in un mese. L’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner, ha rinviato l’ordinazione diaconale prevista per il prossimo 12 febbraio, ma le celebrazioni continueranno a svolgersi in presenza. L’arcivescovo raccomanda, però, ai parroci perché raccomandino ai fedeli di partecipare solo se vaccinati con almeno due dosi.
Spiega al Sir don Roberto Bovolenta, sacerdote fidei donum della diocesi di Treviso a Manaus: “È vero che i contagi sono molto aumentati, ma anche che qui in città i morti, ogni giorno, sono in media cinque. L’impennata dei casi di positività si deve anche alle recenti festività, che qui coincidono con il periodo di ferie. Inoltre, qui tra la gente si è sparsa la voce, per la verità errata, che quando ci si vaccina non si possono bere alcolici. Così, in tanti hanno aspettato Capodanno per fare la terza dose di rinforzo. Va anche detto che questo è periodo di raffreddori e influenza. Ora la campagna vaccinale prosegue, anche per i bambini. Noi stiamo celebrando le messe in presenza, con molte attenzioni. Abbiamo notato un calo di fedeli, in qualche parrocchia le celebrazioni sono state in realtà sospese. In ogni caso, al momento, la situazione è molto, ma molto diversa rispetto a un anno fa; la popolazione si è resa conto che tutto questo è merito del vaccino, molte posizioni contrarie si sono attenuate”.

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