Rom: Comunità Papa Giovanni XXIII, s’inaugura oggi a Boves una mostra multimediale itinerante e il progetto per l’inclusione

È stato scelto Rašid Nikolić, che oggi è un abile marionettista e un attivista della cultura Rom, come direttore della mostra itinerante “Romanipen, Identità e storia della cultura romanì.” L’esposizione multimediale si inaugura oggi alle 17 a Boves (Cn) e raggiungerà nelle prossime settimane Torino, Rimini e poi Roma.
La mostra, inserita nel progetto “Latcho Drom”, finanziata dal Right Equality and Citizenship Programme (2014-2020) dell’Unione europea, vuole combattere la discriminazione e favorire l’inclusione di Rom e Sinti nelle Comunità locali. Si affianca ad attività laboratoriali nelle scuole, a misure per l’accesso scolastico, a corsi di formazione per operatori del settore e a strumenti di sostegno per la regolarizzazione dei titoli di soggiorno di persone appartenenti al popolo Rom.
Il percorso, proposto dalla Comunità Papa Giovanni XXIII che è capofila del progetto, vede la partecipazione fra gli altri di Rambo Bologna Halilovic. Anche lui ha vissuto l’esperienza di una infanzia vissuta in un campo nomadi; poi ha avuto l’opportunità di venire accolto in una comunità d’accoglienza e poi in una famiglia. Ora è laureando in Scienze dell’educazione a Torino ed opera nei quartieri più fragili della città insieme alle associazioni di volontariato e all’Ufficio diocesano per la Pastorale dei Migranti.
Fra gli altri contributi al progetto si segnalano quello di Paolo Bonfanti per il materiale audiovisivo; le illustrazioni sono di Zeljko Nikolic e di Ilaria Brotto, la progettazione grafica è di Ilaria Brotto su testi gentilmente concessi da Santino Spinelli. Fra le opere: l’installazione di una bandiera Rom cucita dal pubblico, firmata da Ivana Nikolic.
Spiega Natascia Mazzon della Comunità Papa Giovanni XXIII, curatrice del progetto insieme a Lucia Sandiano: “Circa l’11% della popolazione Rom e Sinta in Italia vive nel degrado, mentre il restante vive regolarmente in abitazioni o situazioni autonome. Eppure il mondo mediatico tende ad enfatizzare le dinamiche delle fasce marginali, lasciando credere che Rom sia sinonimo di persona restia a qualsiasi percorso di inclusione. È la stessa esistenza dei campi a creare l’emarginazione sociale. Con questo percorso presenteremo storie ed eventi che mostreranno quanto di buono fiorisce in questa cultura e tradizione tanto straordinaria quanto sconosciuta. Camminare insieme, al fianco del popolo Rom, è possibile”.
La condivisione dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII con le comunità Rom risale alla fine degli anni ’80. I membri dell’associazione di don Oreste Benzi in varie parti d’Italia ospitano minori, singoli e famiglie Rom in case famiglia, strutture di accoglienza o in roulotte parcheggiate nei cortili delle proprie abitazioni, perché abbiano un luogo sicuro dove poter stare, facendosi loro “vicini di casa”.

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