Sanità: Aris Calabria, “frammentata e lontana dai cittadini”. “Servono politiche forti per scongiurarne la paralisi”

“Una sanità sempre più frammentata, in grande difficoltà e lontana dai bisogni reali del cittadino e del territorio; una sanità ripiegata su sé stessa, incapace di dialogo, con l’assenza totale di quella integrazione socio-sanitaria che in un territorio povero come quello calabrese sarebbe invece assolutamente necessaria”. È la pesante denuncia che viene dalle strutture socio-sanitarie della Calabria associate all’Aris. “A distanza di molti anni dagli evidenti fallimenti del commissariamento – si legge in una nota diffusa dalla Presidenza regionale Aris Calabria -, si nutriva la speranza che con il presidente Occhiuto ci sarebbe stata la possibilità di affrontare le questioni cruciali che vedono la stagnazione di un intero settore, ma dopo mesi non si è registrato ancora alcun cambio di passo”.
“Diamo atto – prosegue la nota – che la gravità della situazione è stata chiaramente amplificata dall’emergenza sanitaria in atto, ma non nascono certamente con la pandemia da Covid-19 le gravissime carenze del sistema sanitario, queste ultime hanno origini ben più profonde e lontane nel tempo”. Ad essere fortemente penalizzati, scrive l’associazione, sono stati anche i cittadini più fragili: malati psichiatrici, anziani nelle Rsa, persone con disabilità, tossicodipendenti, “che hanno visto ulteriormente crescere il divario di cittadinanza con il mondo dei cosiddetti inclusi”.
Di qui la necessità di “scelte politiche forti, che siano capaci di investire sulle attività territoriali e di prossimità'”. La politica, continua la nota, “per pretendere di riavere il proprio ruolo, dovrà dimostrare di essere finalmente capace di andare oltre gli interessi particolari e le clientele ed avviare una riflessione politica adeguata” e “capace di rispondere realmente ai bisogni dei cittadini”. L’auspicio, quindi, è che la Regione Calabria “possa dare seguito alla richiesta di confronto sulle questioni fondamentali avanzata dalle sigle sindacali e ponga in essere, con immediatezza, tutti i provvedimenti necessari a salvare la sanità calabrese, scongiurando il rischio della paralisi di un intero settore”.

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