Turismo: Coldiretti, per le restrizioni dovute alla pandemia le aziende agrituristiche hanno perso il 27% delle presenze

“La ripresa dei contagi con la variante Omicron rischia di peggiorare nel 2022 la situazione già difficile del settore agrituristico con le aziende che hanno perso nell’ultimo anno il 27% delle presenze rispetto a prima della pandemia nel 2019, soprattutto per effetto del crollo degli stranieri ma anche degli italiani”. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento alla necessità di sostenere un settore da primato mondiale per il turismo enogastronomico ed ambientale.
“La tenuta delle presenze nei mesi estivi nel 2021 – sottolinea l’associazione -non è stata sufficiente a colmare i pesanti vuoi degli altri periodi dell’anno nelle oltre 25mila strutture agrituristiche, con 253mila posti letto e quasi 442mila posti a tavola, presenti in Italia lungo tutta la Penisola dove svolgono anche un importante ruolo di presidio ambientale del territorio e della biodiversità”.
“Per le aziende agrituristiche – spiega Coldiretti – lo scorso anno è stato ancora molto difficile dopo un 2020 drammatico con appena 2,2 milioni di arrivi (-41,3% rispetto al 2019), il numero più basso dal 2010. La composizione degli ospiti rispetto alla nazionalità ha visto la prevalenza degli italiani con 1,5 milioni, in calo di circa mezzo milione rispetto all’anno precedente, mentre gli stranieri sono stati poco più di 669mila, in calo di oltre 1,1 milioni rispetto al 2019. Il risultato è stato il dimezzamento del fatturato (-49%) che è sceso a 802 milioni di euro”.

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