Diocesi: Milano, nasce la “cordata educativa”. Mons. Agnesi (vicario generale), “risposta all’appello dell’arcivescovo a lavorare insieme per la vita piena dei giovani”

Da sinistra Luciano Gualzetti, mons. Franco Agnesi, don Stefano Guidi (Foto ITL/mariga)

(Milano) Il vicario generale della diocesi di Milano, mons. Franco Agnesi, intervenendo alla presentazione della “Cordata educativa”, ha sottolineato che essa “risponde in modo coraggioso a un appello a lavorare insieme per la vita piena dei giovani, un appello lanciato spesso dal nostro arcivescovo”. “Mi vengono in mente tre ‘A’ per identificare i componenti di questa Cordata: Adulti che si mettono a servizio dei giovani, e dicono ai giovani: ‘dalle difficoltà che attraversi ci sono passato anch’io’; Alleati, perché tante volte durante la pandemia abbiamo detto che occorre lavorare insieme, e farlo davvero è un messaggio che dice qualcosa anche ai giovani; infine, Adatti alla vita, per poter dire ai ragazzi che, come ci ha ricordato mons. Delpini nel Discorso di sant’Ambrogio, ‘la vita è una vocazione, non un enigma incomprensibile, il futuro è promessa e responsabilità, non una minaccia’”.

mons. Franco Agnesi (Foto ITL/mariga)

“Nessun adolescente resti indietro: è la nostra preoccupazione principale – ha sottolineato nel suo intervento Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana –. L’emergenza pandemica ha avuto un forte impatto nei processi di apprendimento: una rilevazione condotta su circa 60 dei 300 doposcuola parrocchiali che Caritas coordina ci ha confermato che la povertà digitale aumenta le difficoltà di apprendimento di molti ragazzi. Nelle famiglie con maggiori difficoltà economiche, infatti, mancano spesso gli strumenti necessari per accedere alle nuove forme attraverso le quali già oggi, e sempre più in futuro, avverrà la diffusione della conoscenza”.
“Ascoltare e prendersi cura degli adolescenti nel presente – ha proseguito Gualzetti – è un investimento generativo per il futuro, finalizzato a prevenire processi di cronicizzazione delle fragilità. In questa prospettiva, un ruolo di rilievo può essere giocato dal rilancio del volontariato giovanile e da esperienze giovanili di carità e solidarietà, che generano nuove opportunità di relazione, socialità e senso nei percorsi individuali di crescita. Ci impegniamo a curare sempre più, su questo versante, i legami con i molti adolescenti e giovani che in pandemia si sono messi a servizio degli altri”.

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