Diocesi: Pompei, “gioia” per mons. Toppi venerabile

Un “annuncio di gioia” per la Chiesa di Pompei e per i devoti della Madonna del Rosario. Ieri Papa Francesco ha ricevuto in udienza il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzando la promulgazione del Decreto riguardante le virtù eroiche di mons. Francesco Saverio Toppi, religioso dell’Ordine dei Frati minori cappuccini e arcivescovo-prelato di Pompei dal 1990 al 2001, al quale, con la decisione del Santo Padre, è riconosciuto il titolo di venerabile.
Mons. Toppi fu buon pastore per i pompeiani e per i pellegrini che ebbero occasione di ascoltare la sua parola calda e dallo stile autenticamente francescano. “La sua anima intera – ricordò l’arcivescovo prelato di Pompei, mons. Tommaso Caputo, in occasione dell’apertura dell’inchiesta diocesana, il 2 aprile 2014 – passava in quella della folla per farla crescere, amare, sperare con lui. La sua parola si impregnava di tale tenerezza, dolcezza soave e penetrante unzione che era impossibile rimanere freddi ascoltandolo. Si percepiva non semplicemente il predicatore, ma un’anima tutta imbevuta di fede e di amore. Si aveva l’impressione di essere alla presenza di una delle grandi figure bibliche che parlavano agli uomini il linguaggio dei profeti”. L’amore per la Madonna lo contraddistinse in tutta la sua esistenza ed è proprio alla Vergine che mons. Toppi si rivolse nel comporre la “Preghiera della Chiesa di Pompei”, recitata ancora oggi, quotidianamente, in santuario: “O Maria – scrisse tra l’altro in quell’orazione –, ottienici col tuo Rosario di contemplare, vivere e irradiare nel mondo intero il Mistero di Cristo Gesù e la Grazia della Comunione Trinitaria. Vergine Orante! Insegnaci a pregare, ad accogliere e meditare la Parola di Dio. Fa’ che con i Misteri del Rosario impariamo a contemplare ed a stupirci dinanzi alle meraviglie che opera il Signore. Aiutaci a vivere il Vangelo della carità con gli ultimi e gli emarginati, con i poveri e i sofferenti. Che la Chiesa sia un cuor solo e un’anima sola… Madre della Chiesa e dell’umanità! Comunicaci lo slancio missionario del tuo Cuore per la nuova evangelizzazione e spingici per le strade del mondo a gridare il Vangelo con la vita sulle orme del beato Bartolo Longo”. La sua opera pastorale a Pompei si contraddistinse ugualmente per la premura che egli ebbe per le opere di carità fondate dal beato Bartolo Longo a sollievo di tante povertà, in particolare a servizio di orfani e figli dei carcerati.
Ebbe numerosi incontri con persone di profonda interiorità e santità di vita, che ne influenzarono il cammino spirituale. In particolare fu significativo il suo incontro con San Pio da Pietrelcina e con la serva di Dio Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari. Di quest’ultima condivise la spiritualità dell’unità, coniugandola armonicamente con la sua spiritualità francescana.

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