Aggiornamenti sociali: padre Costa, “le tre dimensioni della carità” sono “capacità di ascolto, disponibilità ad accompagnare, promuovere inclusione”

Capacità di ascolto, disponibilità ad accompagnare, spinta a promuovere inclusione e partecipazione: sono le tre dimensioni costitutive che dovrebbero caratterizzare lo stile ecclesiale della carità secondo padre Giacomo Costa, che ne scrive su Aggiornamenti sociali in occasione del 50° anniversario dalla fondazione di Caritas Italiana, l’organismo pastorale nato il 2 luglio del 1971 per iniziativa della Conferenza episcopale italiana. “Il punto di partenza della dinamica della carità – afferma Costa – e quindi dell’azione pastorale che punta a incarnarla, non può che essere l’ascolto. […] La capacità di ascoltare è una dimensione fondamentale che Papa Francesco invita tutta la Chiesa ad assumere”. Padre Costa sottolinea la centralità dell’ascolto per una lettura spirituale delle problematiche sociali ed ecclesiali di oggi: “L’ascolto della realtà, sociale ed ecclesiale, e la luce che proviene dalla contemplazione del mistero possono aprire processi di discernimento in vista di scelte concrete”.
È a questo punto, ovvero per poter agire sulle cause con efficacia, che entra in gioco la dimensione dell’accompagnamento. Lo Statuto della Caritas ne evidenzia all’art.1 la “funzione pedagogica”, che deve essere “prevalente” su quella puramente operativa. Come ha indicato il Sinodo del 2018 sui giovani, l’accompagnamento è uno stile che deve contraddistinguere tutta la comunità ecclesiale. Secondo Costa, questo approccio si declina secondo tre direttrici: chi accompagna “lavora per rendersi progressivamente inutile e non per trattenere le persone nella dipendenza”; l’accompagnamento procede di pari passo con l’impegno per il “riconoscimento pubblico delle istanze dei più poveri, e quindi della loro dignità di cittadini e della loro capacità di dare un contributo al bene comune”; “l’ultima direttrice è l’accompagnamento della comunità all’incontro con i poveri”, infatti, “nessuna comunità ecclesiale può farne a meno, poiché solo i poveri possono svelare un volto di Cristo che altrimenti resta sconosciuto”.
Costa conclude con un appello alla vigilanza: “La denuncia delle situazioni di ingiustizia e lo smascheramento degli interessi a cui esse sono funzionali”, che non a caso fanno parte della missione della Chiesa, e quindi del mandato della Caritas.

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