Salute: Aris e Uneba Lombardia, “la nuova sanità regionale riconosca il Terzo Settore”

“Noi siamo il Terzo Settore della sanità e del sociosanitario, siamo altro rispetto al pubblico e al privato e lo diciamo a gran voce nel momento in cui la Regione Lombardia sta revisionando l’infrastruttura del Servizio sanitario regionale”: martedì 14 settembre Nicola Spada e Luca Degani, presidenti rispettivamente di Aris e Uneba Lombardia, hanno presentato in audizione alla III Commissione di Regione Lombardia, come si legge in una nota diffusa stamattina, un pacchetto di emendamenti congiunti alla proposta di legge di riforma del Servizio sanitario regionale.
“Vorremmo contribuire allo sviluppo di una riforma che riconosca il ruolo distintivo degli enti che operano con altissimi livelli di professionalità ma senza alcun fine di lucro nel settore sanitario e sociosanitario – afferma Degani -. Aris e Uneba rappresentano in Lombardia quasi 500 strutture ed oltre 50.000 posti letto. Realtà che troppo spesso vengono genericamente etichettate come e per questo confuse con il mondo del profit, con il quale non ci riconosciamo”.
Ma cos’è il Terzo Settore? “È quella via di mezzo tra il settore pubblico e quello commerciale. È composto da enti, individuati dalla Riforma del Terzo Settore del 2017, che operano in forma privata ma con finalità solidaristiche e senza fine di lucro”, spiega Spada. “È un mondo particolarmente attivo nel sociosanitario, presidiando ambiti generalmente di scarso interesse per gli operatori profit come la residenzialità per anziani, la riabilitazione territoriale, la psichiatria ma presente anche con punte di eccellenza nella sanità ospedaliera e negli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico)”, ricorda il presidente di Aris Lombardia.
Qual è la tempistica di questo percorso di riforma? “Si sono appena concluse le audizioni in III Commissione finalizzate ad illustrare le proposte di emendamenti presentate dalle Associazioni. Per Aris e Uneba è un’occasione importante di far sentire la voce dei propri associati ma anche quella di pazienti e assistiti che ogni giorno si rivolgono alle nostre strutture”, chiarisce Degani. E Spada conclude: “La prossima fase compete al Consiglio regionale, che dovrà discutere e votare gli emendamenti. Il percorso dovrebbe portare entro la fine del 2021 alla approvazione definitiva del testo di riforma. Non siamo alla ricerca di che sostengano la nostra iniziativa. Crediamo invece che quanto sottoposto possa essere condiviso da tutte le forze politiche in campo”.

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