’ndrangheta: vescovi Calabria, “incompatibilità assoluta tra mafie e Vangelo, tra tutte le forme di mafie e l’essere cristiano”

“Ogni persona umana, anche se si fosse lasciata infettare dalle mafie nelle loro continue metamorfosi, è chiamata al cambiamento e al ritorno al vero Dio, Padre misericordioso. Ribadiamo, perciò, chiaramente l’incompatibilità assoluta tra mafie e Vangelo, tra tutte le forme di mafie e l’essere cristiano”. È quanto scrivono i Vescovi calabresi nelle Linee guida “No ad ogni forma di mafia”, diffuso oggi. I presuli constatano che “le mafie esistono in Calabria nonostante ogni dichiarazione contraria o omertosa” e che “hanno volti, nomi, cognomi, appoggi, collaborazione, silenzi conniventi”, e che “la manovalanza delle mafie viene ancora ricercata, infatti, tra adolescenti e giovani”, nonché il fatto che “le mafie trovano terreno fertile perfino in certuni contesti religiosi”. Ponendosi “sull’onda lunga di Papa Francesco” e sul suo messaggio pronunciato nella visita a Cassano all’Jonio nel 2014, nonché richiamando più volte la necessità di una “nuova evangelizzazione”, i vescovi calabresi ricordano che “soltanto la giustizia, unita alla misericordia, è in grado di redimere la persona umana, conservandone sempre la inviolabile dignità, perché non c’è vera giustizia senza perdono”. Da qui – per i vescovi calabresi – “la necessità di generare, come Chiese particolari, in sinergia con le altre agenzie educative territoriali, un grande progetto educativo alternativo”, che “affronti alla radice la questione e susciti applicazioni concrete”. Per i presuli – infatti – “occorre ripartire con decisione dalla formazione delle persone fin dalla tenera età, sullo sfondo dei problemi socio-culturali che rendono ancora possibile la fioritura della criminalità organizzata e la tacita acquiescenza al progetto di ‘regolazione sociale’ da essa indotto”.

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