Papa Francesco: udienza, “le piccole comunità sono il lievito della cultura cristiana di oggi”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Mi auguro che con questo itinerario della preghiera siamo riusciti a pregare meglio, a pregare un po’ di più”. Così il Papa, a braccio, ha commentato “il lungo itinerario dedicato alla preghiera”, che si è concluso con l’udienza di mercoledì scorso, e ha dato inizio ad un nuovo ciclo di catechesi, dedicato alla Lettera di San Paolo ai Galati. “È una lettera molto attuale, questa, sembra scritta per i nostri tempi”, ha sottolineato Francesco, e che dimostra come “la via dell’evangelizzazione non dipende sempre dalla nostra volontà e dai nostri progetti, ma richiede la disponibilità a lasciarsi plasmare e a seguire altri percorsi che non erano previsti”. “Fra voi c’è una famiglia che mi ha salutato – ha raccontato il Papa a braccio – che dice che deve imparare in Lettone e qualche altra lingua perché andranno missionari in quelle terre. E lo Spirito manda anche oggi tanti missionari che lasciano la loro terra e vanno da un’altra parte a fare la loro missione”. “Paolo, quando arriva a un popolo, a una regione, non faceva cattedrali”, ha commentato Francesco a braccio: “Faceva le piccole comunità, che sono il lievito della cultura cristiana di oggi. Incominciava con le piccole comunità, e queste piccole comunità crescevano. Anche oggi questo metodo si fa. Ho ricevuto una lettera da un missionario della Papua Nuova Guinea sta predicando il Vangelo nella selva, fra gente che non conosce neanche chi è  Gesù Cristo. Questo, anche oggi, è il metodo della prima evangelizzazione”.

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