Diocesi: Padova, il vescovo Cipolla annuncia il Sinodo. “Partiamo da quanto ci appassiona e può diventare generativo, piuttosto che da quanto sembra deficitario”

“Abbiamo bisogno di apprendere insieme e di maturare insieme un’intensa vita spirituale che ci permetta di cambiare e di rinnovare quello che stiamo facendo. Si tratta non di fare cose nuove, ma di rendere nuove tutte le cose”. Con queste parole il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha annunciato la volontà di indire un Sinodo diocesano in una lettera inviata alla Chiesa locale letta ieri durante le celebrazioni domenicali.
Riferendosi proprio alla pagina evangelica proclamata nella seconda Domenica di Quaresima, il presule ha sottolineato che la luce della Trasfigurazione “trasforma e rinnova. Ci suggerisce perciò che è necessario non tanto aggiungere cose nuove da fare, quanto semmai trasfigurare e rinnovare il nostro modo di essere cristiani, in un tempo totalmente inedito come quello attuale”.
Il Sinodo, spiega mons. Cipolla, “è un processo di ascolto, coinvolgimento e partecipazione, dei presbiteri e di tutti i fedeli, per aiutare e consigliare il vescovo nella guida della comunità cristiana”. “È un cammino straordinario, che – aggiunge – si inserisce nella vita parrocchiale ordinaria per raccogliere l’opinione di quante più persone possibili che, in ascolto del Vangelo, potranno elaborare indicazioni per un cambiamento della nostra Chiesa diocesana”.
Alle “domande profonde” che “ci abitano e scuotono” come “Perché credere? Perché evangelizzare? Perché la parrocchia oggi?”, il vescovo osserva che “potremmo trovare delle risposte ‘organizzative’, ma questo non cambierebbe lo stile del nostro stare dentro il mondo, comunicando il Vangelo della gioia”. “Ci accorgiamo, pertanto, che abbiamo bisogno di apprendere insieme e di maturare insieme un’intensa vita spirituale che ci permetta di cambiare e di rinnovare quello che stiamo facendo. Si tratta non di fare cose nuove, ma di rendere nuove tutte le cose”, ammonisce. “Per il Sinodo – puntualizza in vescovo – vorremmo un percorso leggero, comprensibile e stimolante, evitando la ripetitività e la pesantezza”. L’obiettivo è “attivare buoni processi di crescita e maturazione, a partire da alcuni criteri e da alcune aree prioritarie di evangelizzazione. Per il Sinodo immaginiamo una partenza da quanto ci appassiona e può diventare generativo, piuttosto che da quanto ci manca e ci sembra deficitario”.
L’indizione del Sinodo diocesano si terrà, sempre se la situazione sanitaria lo consentirà, nel pomeriggio di domenica 16 maggio, solennità dell’Ascensione.

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