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Conferenza sul futuro d’Europa: i principali gruppi parlamentari contestano il progetto di governance. “Cittadini chiedono una Ue meno complessa”

“Gentile presidente in carica, le scriviamo in qualità di presidenti dei tre principali gruppi filoeuropei al Parlamento europeo per esprimere la nostra preoccupazione per il sistema di governance proposto per la Conferenza sul futuro dell’Europa”. Manfred Weber, Iratxe García Pérez e Dacian Cioloș, rispettivamente presidenti di Popolari, Socialisti e democratici e Renew Europe, indirizzano oggi una lettera alla presidenza di turno portoghese del Consiglio dei ministri Ue, in merito alla Conferenza da tempo auspicata e poi rimandata a causa del Covid. “Accettiamo che la Conferenza sia presieduta congiuntamente dai presidenti delle tre istituzioni”: Parlamento, Commissione, Consiglio. Tale presidenza collettiva “fornirà una leadership al massimo livello e assicurerà un seguito ai lavori della Conferenza”. “Il ruolo e le competenze dell’Executive Board, invece, sono molto diversi. Sosteniamo la proposta che il Comitato esecutivo assuma decisioni per consenso, con pari rappresentanza e uguale peso nel processo decisionale del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea”. La lettera contesta quindi alcuni aspetti, tecnici ma anche politici, della guida della Conferenza stessa. “I nostri cittadini trovano l’assetto istituzionale della nostra Unione complessa. Con la Conferenza sul futuro dell’Europa, possiamo dimostrare loro che vogliamo che le cose vengano fatte diversamente. Come sapete, giovedì prossimo la Conferenza dei presidenti valuterà il progetto di dichiarazione congiunta e speriamo che possa essere adeguato prima di questa riunione”.

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