Cinema: Ferrantin (Isacem), “conserviamo le fonti audiovisive che vanno difese per la loro peculiarità e la loro importanza per la storia del nostro Paese”

“Conserviamo fonti audiovisive che vanno difese per la loro peculiarità, che richiedono cura e investimenti. Queste fonti sono importanti per la storia del Paese in generale”. Così Simona Ferrantin, responsabile dell’Istituto della storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia (Isacem), durante il webinar dedicato all’opera “La porta del cielo”, girata da Vittorio De Sica nel 1944 e prodotta dalla Orbis, casa di produzione dell’associazione nata durante la guerra. “I diritti – afferma Ferrantin – sono stati recuperati dieci anni fa dall’Azione Cattolica come di altri film di quegli anni. L’attenzione verso il cinema era già desta dagli anni Trenta, quando era stato fondato il Centro cattolico cinematografico per avere uno strumento di moralizzazione del cinema”. “Dal 1948 l’Azione Cattolica cominciò una produzione di documentari e film incentrati su religione e libertà con una chiave anticomunista”. Ferrantin ha mostrato alcune sequenze di un documentario sul raduno per festeggiare gli 80 anni di vita dell’associazione. “L’uso che viene fatto dimostra quanto l’Azione Cattolica vedesse il mezzo utile per descrivere se stessa”. Oggi l’Isacem conserva 110 pellicole, “anche se il censimento non è completo”, precisa Ferrantin che riguardo alla consultazione dei materiali custoditi dall’Istituto aggiunge: “Sul sito dell’Istituto ci sono le modalità. Siamo aperti agli studiosi su prenotazione”.

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