Coronavirus Covid-19: Siti, “recuperare dosi vaccino non utilizzate” e “chiudere coorte 65-79 anni il più rapidamente possibile”

“Con l’utilizzo di siringhe di precisione e personale adeguatamente preparato, cercare di recuperare la 7ª dose dal flaconcino Pfizer e l’11ª dose dal vaccino Moderna e dal vaccino AstraZeneca”. È la seconda delle tre raccomandazioni diffuse oggi dalla Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), redatte in collaborazione con un panel multidisciplinare di esperti con competenze in epidemiologia, malattie infettive ed immunologia per migliorare l’efficacia, l’efficienza e l’equità della campagna vaccinale anti-Covid. Il panel, si legge in un comunicato, “rileva la necessità di garantire la diffusione di questa pratica, già attuata con successo da alcuni Dipartimenti di prevenzione italiani nell’ 80% dei flaconcini. Si tratta di una forte raccomandazione basata sugli elementi disponibili e sul giudizio del panel di esperti”.
“Chiudere la coorte 65-79 anni il più rapidamente possibile con l’offerta di una prima dose di vaccino Pfizer/BioNtech o Moderna e posticipare la seconda dose a 2 mesi; contemporaneamente, mantenere le due dosi per le coorti over 80 e le due dosi per le categorie dei ‘super-fragili’ (come risposta alla vaccinazione, soggetti immunodepressi), che sarebbero invitate alla vaccinazione contestualmente alle coorti 65-79 anni”, la terza e ultima indicazione. “Alcune fonti scientifiche mostrano che un livello di protezione efficace dopo la prima dose esiste (inizialmente stimata pari all’80%) anche per i citati vaccini a mRNA, tuttavia non è chiaro quale sia la durata della risposta e della protezione – spiegano gli esperti –. Pur non essendo certo il livello di protezione vaccinale oltre i termini previsti dall’attuale schedula vaccinale, tale scelta porterebbe alla possibilità di copertura vaccinale della popolazione 65-79 entro maggio–giugno 2021; aumenterebbe le dosi a favore della popolazione a rischio (over 80 e immunodepressi) con riduzione dei ricoveri e anche una riduzione (minore) di mortalità; si ridurrebbero anche i tempi di completamento della campagna vaccinale”.

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