Ue: Mattarella, “difesa dei valori e dello Stato di diritto è essenziale”. “Dare risposta a crescenti squilibri di reddito, accesso all’istruzione e sanità”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“La coesione fra le democrazie liberali rimane priorità e costituisce il nucleo attorno al quale rafforzare un ampio e stretto raccordo tra i Paesi a ordinamento democratico. La difesa dei valori liberal-democratici e dello Stato di diritto all’interno del nostro continente e fuori di esso – a cominciare da quel principio cardine della costruzione europea rappresentato dal primato del diritto comunitario – è, in questo senso, essenziale”. Lo ha evidenziato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso pronunciato in occasione della XIV Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia.
Il Capo dello Stato si è soffermato sulla situazione continentale osservando che “l’integrazione europea consente, a chi vi partecipa, di contribuire a prendere decisioni che incidono concretamente sul proprio destino, salvaguardando così effettiva sovranità”. “Non è e non sarà più stagione di attori di limitate dimensioni”, ha ammonito, aggiungendo che “nel confronto in corso – che vede nella Conferenza sul futuro dell’ Europa un passaggio che non può essere di maniera – a cui l’Italia, grazie anche al vostro impegno e alla vostra passione, sta dando un contributo rilevante in termini di idee e proposte”. Per Mattarella, “la riforma delle Istituzioni e dei processi decisionali dell’Unione, incluse le regole di bilancio, è condizione necessaria per il completamento dei tanti ‘cantieri aperti’ al suo interno, oltre che per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo prefissati con le agende verde e digitale”. Inoltre, ha sottolineato, “l’Europa non potrà esprimersi con efficacia sulla scena internazionale senza aver dato risposta ai crescenti squilibri in termini di reddito, di accesso all’istruzione e alla sanità, di garanzie e di diritti che affliggono le nostre società e che rischiano di minare alle fondamenta la coesione delle nostre democrazie”.

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