Diocesi: mons. Tomasi (Treviso), nell’omelia della messa per i lavoratori della Speedline, “per tutti una vita degna mediante il lavoro, ricerchiamo ragioni della solidarietà e impegno comune”

(Foto La vita del popolo)

L’impegno a “mettere la persona umana e la sua dignità al centro di ogni impegno, di ogni politica, di ogni solidarietà, e anche di ogni preghiera”. Ricordando che è nel lavoro che si misura e si compie il nostro stare al mondo nella partecipazione alla continua creazione di Dio”. Lo ha ricordato ieri il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, delegato per la Pastorale sociale della Conferenza episcopale del Triveneto (Cet), durante l’omelia della messa pronunciata all’aperto, a Santa Maria di Sala, in villa Farsetti (in provincia di Venezia e in diocesi di Treviso, ma ai confini con il patriarcato di Venezia e la diocesi di Padova), per esprimere solidarietà ai lavoratori della Speedline, azienda del Gruppo Rolan, dopo l’annuncio della chiusura del sito veneziano e il trasferimento della produzione. Ai lavoratori ha portato il suo saluto di vicinanza anche il patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, presidente della Cet.
“Per tutti e per ciascuno, in tutto il mondo, anche qui, anche ora – ha aggiunto mons. Tomasi -, l’obiettivo deve essere, ce lo ricorda instancabile papa Francesco, di consentire a tutti, davvero a tutti, ‘una vita degna mediante il lavoro’”. Ha concluso il vescovo: “Trovarci qui, insieme, a pregare il Signore, a celebrarne la presenza viva nella nostra storia nella Parola, nel Pane e nel Vino, nella comunità riunita, nel popolo in cammino, significa affidarci ancora una volta al suo aiuto, che invochiamo con tutto il cuore. Significa ricercare con Lui e tra noi le ragioni della solidarietà e dell’impegno comune, affinché tutte le strade di bene e di concordia possano essere percorse, tutte le vie di dialogo e di ricerca del bene comune intraprese e aperte, in uno sforzo di tutti, senza perdere mai fiducia e speranza. Significa chiedere a Maria santissima l’intercessione e la forza di seguirne l’esempio, per risorgere nella quotidianità, per non rimanere da soli, per condividere le ragioni e il sogno della speranza, per metterci a servizio gli uni degli altri”.

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