Papa Francesco: udienza, “molto spesso la nostra vita non è come ce la immaginiamo”. “Passare da logiche dell’innamoramento a quelle dell’amore maturo”

foto SIR/Marco Calvarese

“Molto spesso la nostra vita non è come ce la immaginiamo”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI e dedicata alla figura di San Giuseppe, “uomo giusto” e promesso sposo di Maria. “Soprattutto nei rapporti di amore, di affetto, facciamo fatica a passare dalla logica dell’innamoramento a quella dell’amore maturo”, l’analisi di Francesco, sulla scorta della storia di Maria e Giuseppe, “due fidanzati che probabilmente hanno coltivato dei sogni e delle aspettative rispetto alla loro vita e al loro futuro. Dio sembra inserirsi come un imprevisto nella loro vicenda e, seppure con una iniziale fatica, entrambi spalancano il cuore alla realtà che si pone loro innanzi”. “La prima fase è sempre segnata da un certo incanto, che ci fa vivere immersi in un immaginario che spesso non corrisponde alla realtà dei fatti”, ha spiegato il Papa: “Ma proprio quando l’innamoramento con le sue aspettative sembra finire, lì può cominciare l’amore vero”. “Amare infatti non è pretendere che l’altro o la vita corrisponda alla nostra immaginazione”, il monito di Francesco: “Significa piuttosto scegliere in piena libertà di prendersi la responsabilità della vita così come ci si offre. Ecco perché Giuseppe ci dà una lezione importante, sceglie Maria a occhi aperti”. “I fidanzati cristiani sono chiamati a testimoniare un amore così, che abbia il coraggio di passare dalle logiche dell’innamoramento a quelle dell’amore maturo”, l’indicazione di rotta del Papa: “Questa è una scelta esigente, che invece di imprigionare la vita, può fortificare l’amore perché sia durevole di fronte alle prove del tempo”.

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