Diocesi: San Severo, oggi il vescovo Checchinato ha siglato una convenzione con l’Ulepe di Foggia per attuare prassi di giustizia riparativa

(Foto: diocesi di San Severo)

In data odierna presso la Curia vescovile è stata firmata una convenzione tra la diocesi di San Severo e l’Ufficio locale esecuzione penale esterna (Ulepe) di Foggia. Il documento è stato siglato dal vescovo di San Severo, mons. Giovanni Checchinato, e dalla direttrice dell’Ulepe di Foggia, Mirella Pina Enza Malcangi.
“Lo scopo della convenzione è attuare prassi di giustizia riparativa che partano dal concetto di pena non come retribuzione o ritorsione ma come progettualità. La giustizia, in questo modo, si prefigge di rispondere al male non con altro male ma ricostruendo il bene. Si tratta di un percorso certamente più impegnativo perché richiede il coinvolgimento non solo del responsabile del reato ma di tutta la comunità e che si fonda sui principi di rispetto della dignità umana, della giustizia, della verità, della solidarietà e della responsabilità”, si legge in una nota della diocesi.
“La lotta alla criminalità e la risposta al crescente bisogno di sicurezza non passano soltanto attraverso misure repressive rafforzando l’azione instancabile delle forze dell’ordine presenti nel nostro territorio, ma anche attraverso azioni di prevenzione e d’inclusione che mirano ad evitare la reiterazione del reato che molto spesso avviene per coloro che escono dall’esperienza carceraria – ha evidenziato don Andrea Pupilla, direttore della Caritas della diocesi di San Severo –. Come Chiesa locale è attivo già dal 2011 uno stretto rapporto di collaborazione con l’Ulepe di Foggia attraverso la Caritas diocesana che in questi anni ha offerto ad almeno un centinaio di persone in percorso giudiziario la possibilità di svolgere attività di volontariato presso i propri servizi per soggetti affidati in prova al servizio sociale o lavori di pubblica utilità durante la sospensione del procedimento penale (messa alla prova). Ora, con la firma della convenzione da parte della diocesi, s’intende allargare il ventaglio delle possibilità per quanti hanno necessità di svolgere pene alternative attraverso la messa a disposizione della rete di risorse presenti nelle parrocchie, oratori, associazioni ecclesiali della diocesi”.

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