Salesiani: don Artime (rettor maggiore), “i giovani sono il nostro marchio d’identità, la pandemia non può impedire la nostra missione”

“Le attività cambiano, ma non cambia il modo di proseguire la missione educativa ed evangelizzatrice della famiglia di don Bosco”. Così don Ángel Fernández Artime, rettor maggiore dei Salesiani, in un’intervista a Famiglia cristiana, sull’impegno dei religiosi in questo tempo segnato dalla pandemia, in cui sono rimasti al fianco dei giovani per rispondere al loro disagio. “Il nostro marchio d’identità sono i giovani, la loro educazione, la formazione dei bambini, degli adolescenti. Tutte le altre cose sono mezzi finalizzati a un unico scopo: preparare le giovani generazioni alla vita. Il nostro metodo educativo continua a essere quello di don Bosco: il sistema preventivo, che è molto più di una pedagogia, è un modo di educare e di relazionarsi”.
Soffermandosi sulle difficoltà create dal
la pandemia nella missione dei salesiani, il rettor maggiore spiega che “è solo una circostanza, dolorosa, pesante, che lascia così tanto dolore sulla sua scia, ma è solo una realtà con la quale continuiamo a vivere ma che non può impedire di portare avanti la nostra missione”. Poi, don Artime evidenzia come “raggiungere i giovani”: “Oggi più che mai gli educatori in generale, ma anche gli educatori cristiani, i genitori e gli evangelizzatori devono avere la volontà di ascoltare, di accogliere ogni persona, ogni giovane nel luogo e nella situazione in cui si trova, e non dove vogliamo che egli sia. È necessario trovare punti di incontro per un autentico ascolto”. Nelle sue parole la consapevolezza di dover “testimoniare con le nostre convinzioni e il nostro stile di vita che crediamo veramente in ciò che diciamo”. “Mi sembra che oggi i giovani siano molto più colpiti dalle testimonianze che dalle parole”.

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