Giovani: Consorzio Arché (Toscana), in 7 città “botteghe dell’apprendimento” per ragazzi fragili

Sette luoghi dove gli adolescenti possano incontrarsi, confrontarsi, immaginare e costruire il loro futuro. Verranno progettati dagli stessi giovani e realizzati, in altrettante città toscane, dal consorzio Arché, il cui progetto “Diritto di transito” è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” grazie al bando “Un passo avanti”, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Gli spazi sono pensati come “botteghe” di apprendimento non formale e di inclusione, contenitori di attività che i giovani rivolgono a se stessi, in collaborazione con famiglie, scuole, Comuni, consorzi e cooperative locali: due centri già esistenti, a Firenze e a Pistoia, verranno riprogettati; cinque, a Sesto Fiorentino, Grosseto, Follonica, Poggibonsi, Siena, saranno creati ex novo. Saranno rivolti – spiega un comunicato – ai ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, con disagio conclamato o vulnerabili: si calcola un bacino di 4582 giovani e 2365 famiglie. Il progetto prenderà avvio nel mese di febbraio, compatibilmente con la situazione sanitaria. “Attraverso la metodologia dello youth work (animazione socio-educativa), i giovani saranno prima intercettati nei luoghi di aggregazioni e all’interno delle scuole e poi ‘ingaggiati’ per dare nuova vita alle politiche giovanili dei sette territori individuati, soprattutto in aree periferiche e marginali dove c’è maggior rischio di emarginazione”.
I centri saranno spazi reali, ma ragazzi e famiglie saranno anche connessi virtualmente, in un family blog regionale. “Le opportunità extra-scolastiche pensate per i giovani stanno progressivamente declinando o risultano di difficile coinvolgimento, probabilmente perché poco conosciute e non sufficientemente integrate ai reali bisogni dei giovani – spiega Ivana Sinigaglia del consorzio Archè di Siena, capofila del progetto -. Così molti sono orientati ad aggregarsi in piazze, centri commerciali, bar, sfociando in comportamenti devianti come consumo di droghe leggere, atti di vandalismo, oscenità. Anche laddove esistono centri giovani spesso non vengono frequentati, perché considerati ‘posti da sfigati’, esteticamente deprimenti e per niente social”. L’obiettivo è quindi realizzare “centri giovanili interessanti, accattivanti, sia per l’estetica che per la proposta di attività, che facciano da ponte tra gli adolescenti, le famiglie, le istituzioni, la società”.
I centri saranno allestiti grazie anche alla collaborazione con street, dotati di wireless, pc portatili, tablet. Negli spazi saranno organizzate attività ricreative, musicali, teatrali, artistiche, ma non verranno dimenticate le nuove tecnologie, educando all’uso corretto di Internet e dei social. “Diritto di transito – afferma Claudia Calafati, responsabile del settore educativo del gruppo Co&So – si propone di dare ai giovani ascolto e voce, offrendo spazi dove possano esprimere i propri talenti, confrontarsi e rimettersi in gioco, per definire ‘giovani politiche’ che condivideremo e promuoveremo insieme ai partner di progetto, imprese sociali, famiglie, scuole e istituzioni”.

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