Donna uccisa a Orta Nova: mons. Renna (Cerignola), “vicino ai familiari di Tiziana. Interrogarci su stili di vita e mentalità che opprimono le donne”

“L’irrazionalità che ha spezzato la vita di una madre di famiglia che, con dignità e fatica, si guadagnava il pane ci deve interrogare su stili di vita e mentalità che opprimono le donne e non esitano a passare dal diverbio alle armi. Mi chiedo se non sia soprattutto dal cuore di tanti uomini che occorra scardinare la convinzione che della donna si possa fare quello che si vuole. È nel cuore che si annidano questi presupposti, che poi conducono all’irreparabile. Invito, perciò, tutti a fare un esame di coscienza e supplico il responsabile di questo omicidio a cercare la pace della sua coscienza nel pentimento da chiedere a Dio, alla famiglia, alla città”. Lo afferma il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Luigi Renna, commentando “la morte violenta di Tiziana Gentile” avvenuta ad Orta Nova e “gli episodi che stanno diventando sempre più ordinari nella vita della laboriosa cittadina del Tavoliere di Puglia, ossia l’esplosione di una bomba davanti ad un bar e una rapina alle Poste Italiane”.
“In un tempo in cui tutti quanti stiamo cercando di tutelare la vita dei più fragili dalla pandemia, c’è chi semina morte e continua ad impoverire la nostra gente con episodi di manifesta, o più o meno occulta, illegalità”, osserva il vescovo, ammonendo: “Non abituiamoci neppure alle bombe davanti alle saracinesche o alle rapine: sono il cancro causato da una malavita che vede protagonista gente che non può essere degna del nome di ‘cristiano’, ammesso che ci si ritenga tale. Chiedo a queste persone: Nel tempo in cui tanti stanno morendo, soffrendo, si stanno impoverendo, voi non avete nessun sentimento di pietà?”.
“Sono vicino con la preghiera ai familiari di Tiziana e li invito ad aprire il loro cuore alla speranza e al perdono, perché la vita trionfi e il futuro sia meno pesante per tutti”, conclude mons. Renna che si dice anche “vicino a tutte le vittime di ogni tipo di violenza e le affido all’intercessione del patrono di Orta Nova, Sant’Antonio da Padova, che tanto pregò e operò per debellare la violenza nell’Italia del suo tempo”.

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