Libri: “Le Cose Nuove. Rinascere più forti, sulle orme del Toniolo”. Zabotti “rilegge” la pandemia attraverso il pensiero del beato

“Le Cose Nuove. Rinascere più forti, sulle orme del Toniolo”: è il titolo del nuovo libro (La Piave Editore) di Marco Zabotti, direttore scientifico e vice presidente dell’Istituto “Beato Toniolo. Le vie dei santi” della diocesi di Vittorio Veneto. È in corso in questi giorni un tour di presentazioni del volume, con tappe a Crespano del Grappa, Oderzo e Pieve di Soligo, nel trevigiano. Marco Zabotti mette al centro del suo libro il “mondo nuovo, dentro ciascuno di noi”. Quasi un istant book, un diario di bordo, uno sguardo accorato sulle conseguenze negative della pandemia che ha colpito tante persone, “ma anche sulle risposte di bene – dice – che si sono generate con la cura della malattia e la solidarietà delle comunità, mettendo in risalto i valori che contano e le vere priorità della vita”.
“La stagione che stiamo vivendo è entrata per sempre nella storia dell’umanità – scrive l’autore – nel corpo, nella mente e nel cuore di ognuno di noi. L’inedito, l’imprevedibile, l’impensabile è piombato all’improvviso dentro le nostre esistenze e ne ha sconvolto la normalità, i ritmi, gli assetti, le relazioni”. “Di fronte al radicale mutamento – osserva ancora Zabotti –, il mondo nuovo nasce prima di tutto dentro di noi. Se vogliamo cogliere le possibilità positive che comunque si manifestano, se vogliamo affrontare le sfide importanti che si aprono, se vogliamo essere uomini e donne trasformati, mai più come prima”.
Si giunge dunque alla visione di una nuova dimensione interiore, a cominciare dalla sapienza narrata nei Vangeli, e di uno stile di nuova umanità, “a partire dalla capacità di riformare se stessi e di mutare le proprie relazioni con gli altri nel segno dell’essenzialità, umiltà, gratitudine, benevolenza e capacità di essere generativi e cooperativi”. Come fece un tempo l’economista e sociologo cattolico Giuseppe Toniolo (1845 – 1918), “un beato che ha attraversato la sua epoca giungendo sino a noi con la sua sintesi di vita in pienezza, protagonista a livello nazionale ed europeo e della stessa terra trevigiana, a cui ha donato anelito di santità personale, cultura, cooperazione, spirito di libertà, democrazia e bene comune, ali di futuro”.

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