Diocesi: mons. Bertolone (Catanzaro), “uscire da isolamento e diffidenza verso il bene comune, superare logiche clientelistiche e familiari”

“Oggi serve un grande progetto di sviluppo della città, la riscoperta di una identità perduta, un grande processo di aggregazione delle migliori risorse tra la nostra gente, per un processo di rinascita su obiettivi strategici di rigenerazione urbana”. Lo ha detto questa mattina mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, che nella basilica dell’Immacolata ha celebrato il pontificale in occasione della festa patronale di San Vitaliano.
Rivolgendosi ai rappresentanti delle istituzioni, mons. Bertolone ha evidenziato che “stiamo vivendo una fase di transizione, il centro storico sempre più svuotato di abitanti e di imprese, il quartiere marinaro che sta perdendo le occasioni di sviluppo turistico, la periferia sempre più slegata dal centro, il Sud alle prese con fenomeni di degrado sociale e di delinquenza organizzata”.
Per il presule “il ruolo di capoluogo della Regione non può essere solo un pennacchio, ma deve rendere Catanzaro punto di riferimento e di innovazione per i servizi regionali, senza localismi provincialistici, cominciando a costruire una grande area metropolitana verso Lamezia”. Tra le urgenze, per l’arcivescovo di Catanzaro, quella di “una università che deve uscire dal suo isolamento su Germaneto e radicarsi nella città e diventare occasione di rigenerazione e promozione delle attività di ricerca”.
L’obiettivo, per il presule, è di “uscire dall’isolamento e dalla diffidenza verso il bene comune, che deve starci a cuore, superare le logiche clientelistiche e familiari”.
Rivolgendosi al santo patrono, mons. Bertolone ne ha ricordato la vita e le opere di santità. “Abbiamo il mandato del tuo culto e della tua memoria, le reliquie sono un invito a ricordare, portare nel cuore e vivere la tua testimonianza”.

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