Turchia: Santa Sofia moschea. Cec, “profondo rammarico, tutte le Chiese membra disturbate da ciò che succede ad Istanbul”

“Profondo rammarico” ha suscitato nella Conferenza delle Chiese europee (Cec) la decisione della trasformazione di Santa Sofia in moschea. Lo si legge in un comunicato diffuso oggi da questo organismo ecumenico – che raggruppa Chiese ortodosse e riformate – che riferisce anche di una lettera a Josep Borrell, alto rappresentante Ue. “Tale azione creerebbe potenzialmente terreno fertile per l’odio religioso e di conseguenza violenza”, hanno spiegato le Chiese, che hanno cercato anche l’appoggio di Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco e di Mechtild Rössler, direttore del Centro del patrimonio mondiale dell’Unesco, per chiedere di “intraprendere azioni concrete nei confronti del governo turco al fine di prevenire il cambiamento di status dell’attuale sito del patrimonio mondiale”. La Cec si era già mossa prima della decisione presso l’Unesco e le istituzioni europee per “cercare appoggi diplomatici che impedissero tale azione”. Il metropolita Cleopas di Svezia e di tutta la Scandinavia, vicepresidente Cec ha argomentato così: “Nel suo status di museo, Hagia Sophia riunisce persone e culture di tutto il mondo. Un cambiamento in questo status diminuisce senza dubbio l’eredità di questa straordinaria struttura come ponte universalmente accessibile che unisce Oriente e Occidente, a simboleggiare la convivenza pacifica, la comprensione reciproca e la solidarietà tra popoli diversi “. Per la Cec “questa decisione ha un impatto sulle Chiese che sono direttamente interessate, sebbene tutte le Chiese membra sono disturbate da ciò a cui assistiamo oggi ad Istanbul”, ha aggiunto.

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