Coronavirus Covid-19: Moncrivello, dopo tre mesi nessun paziente positivo alla Casa di cura “Mons. Luigi Novarese”

Il polo sanitario del Trompone di Moncrivello è “Covid-free”. Da alcuni giorni è stato infatti dimesso l’ultimo paziente ospite del nuovo reparto dedicato ai malati di Covid-19 presso la Casa di cura “Mons. Luigi Novarese”. Dopo poco meno di tre mesi dal primo ingresso, tutti i pazienti sono tornati a casa con doppio tampone negativo rendendo così il polo sanitario libero dal Coronavirus.
All’inizio di aprile, nel pieno dell’emergenza sanitaria, rispondendo alle richieste arrivate dal ministero della Sanità e dalle Asl, i Silenziosi Operai della Croce hanno deciso di trasformare uno dei reparti di riabilitazione fisiatrica del Crff “Mons. Luigi Novarese” in uno dedicato ai malati di Covid dimessi dai reparti di terapia intensiva mettendo a disposizione 20 posti letto per pazienti non curabili adeguatamente a domicilio oltre a quelli portatori di pregresse disabilità che necessitavano di riabilitazioni importanti e impegnative.
“Non è stato un compito semplice – spiega Pierangela Cavallino, direttore sanitario della struttura – cambiare totalmente la vita di ricoverati e operatori del nostro Centro che, in pochissimo tempo, si è attrezzato per accogliere nel modo migliore i pazienti positivi di Covid-19, creando anche i presupposti per preservare i malati dei reparti di riabilitazione da ogni possibile contagio”. “Non sono stati giorni facili – aggiunge Cavallino – che hanno richiesto grande impegno da parte di medici e infermieri e anche, lo vorrei sottolineare, di fisioterapisti, logopedisti e terapisti occupazionali perché la maggior parte dei ricoverati per Covid-19 erano anche affetti da precedenti patologie neurologiche e con deficit motori”. “Nonostante la nostra comunità sia stata colpita duramente dal virus – conclude la direttrice sanitaria – continuiamo a portare avanti il progetto del nostro padre fondatore, il beato Luigi Novarese, che credeva nel valore di una medicina più umana, al servizio dei malati e della vita”.

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