Economia: Istat, prezzi al consumo a giugno confermano lieve diminuzione. In calo per i beni energetici

“Nel mese di giugno, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,2% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare”. Lo scrive l’Istat nella nota con i dati definitivi dei prezzi al consumo per il mese di giugno 2020. A determinare l’inflazione negativa per il secondo mese consecutivo, secondo l’Istituto nazionale di statistica, sono i prezzi dei beni energetici (-12,1%), che sia nella componente regolamentata (-14,1%) sia in quella non regolamentata (-11,2%) confermano flessioni molto ampie. I prezzi dei beni alimentari continuano invece a crescere (+2,3%). A registrare tassi di crescita sopra il punto percentuale sono anche i prezzi dei tabacchi (+3,0%) e dei servizi vari (+1,4%) che contrastano, assieme a quelli dei beni alimentari, le spinte deflazionistiche dei beni energetici.
Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,2%), sostenuta dai consueti fattori stagionali. “La flessione dei prezzi al consumo su base annua, registrata per il secondo mese consecutivo, continua ad essere il prodotto di spinte contrapposte – spiega l’Istat -: quelle deflazionistiche provenienti dai prezzi dei beni energetici e quelle al rialzo dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. L’inflazione di fondo, seppur in lieve rallentamento, si conferma quindi positiva (+0,7%)”.

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